Dal mio diario … 15° puntata

“Bocciato.” …  “No!.. scrivete Non Promosso!”

Paradossi nella scuola dal Diario di una prof.

 

Sabato 13 gennaio 

Comincia bene la mattina!

Devo mandare qualcuno a sostituire il solito docente “rompiscatole” che è assente, ma prima devo avvertire la collega che ci siamo “dimenticate” di avvisare gli insegnanti di elettrotecnica e di meccanica che arriveranno i genitori degli allievi di seconda per l’orientamento, anche se la venuta era prevista da tempo e dovrebbero ricordarselo da soli, senza le balie che li imbocchino!

È nel loro interesse, altrimenti andrà a vantaggio di altri settori!

C’è confusione e non si riesce a finire una frase che sia pur anche breve! Tutti vogliono qualcosa, e, soprattutto la priorità nel parlare dei loro problemi!

Non riesco a trattenere l’irritazione quando con arroganza mi si accusa perché l’aula magna è occupata da altri ragazzi  mentre di solito è destinata alla  “terza area” del professionale!

– “ LO SAI che il sabato c’è la terza area!!”

Sbotto ringhiando :

– “ Non me ne sono ricordata ed ora non ha importanza, visto che il problema c’è e lo devo risolvere!”.

Questa situazione della gestione degli spazi… pur essendo fortunati nell’avere sufficienti aule per le classi, se si deve usufruire di spazi ulteriori è un casino!

Prendi questi di qui e spostali lì, libera la classe mandando in laboratorio chi magari sta facendo la lezione di preparazione all’esercitazione, e quindi comincia a protestare, e fraziona l’orario dei malcapitati che hanno necessità di un locale in più. 

Poi salta sempre fuori la solita bega che io sono “contro” il Professionale, che mi sento “superiore” perché sono del Tecnico!

Quel maledetto accorpamento, e la microcefalia acuta di coloro che l’hanno pilotata in maniera scorrettamente “nepotistica” ( applicando la regola del “quel che è tuo ora è mio, e quel ch’era mio resta mio!” )  andando contro la normativa senza trovare resistenza alcuna, con il consenso di tutti quelli che, mal informati o incapaci di leggere il  burocratese, hanno avallato le spallate di un manipolo di  “male intenzionati”.

Accidenti! Accidenti a tutti!

Poi qualcuno si offende perché ho detto che non me ne frega niente addirittura di fronte ad un “esperto” che non fa parte del nostro entourage! Come se avessi offeso la sua nobiltà! Poteva fare a meno di  essere arrogante così sarei stata più gentile!

– “ Va bene .. non lo faccio più” – taglio corto e mi metto a risolvere il problema.

Alle 11 arrivano i genitori dei ragazzi di seconda.  Son proprio quattro gatti! Era prevedibile, la maggior parte ha già le idee chiare.

Resisto stoicamente al desiderio di andare a far qualcosa d’altro, e rimango accanto al preside, alla vicepreside ed ai colleghi. 

Finito l’incontro il Preside mi invita assieme ad un “certo” collega nella presidenza.

– “ …Mi ha telefonato il dottor…  dell’ASL di …. E’ uno psicologo ed ha in cura dei ragazzi con “problemi”. Si è lamentato perché LEI, con quello che ha detto nell’incontro d’orientamento, li ha destabilizzati. Cioè Lui aveva impiegato un sacco di tempo per convincerli che dovevano scegliere il professionale, e Lei in mezz’ora ha fatto cambiar loro idea… Poi, che cosa va dicendo che il professionale è una scuola di serie B o C…adesso non sanno più che fare… non si orienta in questo modo!”.

Il mio primo istinto è stato quello di ridergli in faccia. Come?! ero riuscita a fare un lavoro migliore di quello dello psicologo e Lui preside, mi accusava? Di cosa, poi! Di parlar male del professionale?!! Ancora la solita storia!  Non mi è mai passato per la testa di fare una cosa del genere! Che Sciocchezza! Fatta sulla misura dell’altro che era presente!

Io destabilizzatrice occulta!

Senz’altro non mi mancano le qualità comunicative, ma questo non vuol dire che abbia fatto qualcosa dolosamente!

In quella scuola media, avevo trovato come insegnante una mia ex allieva, avevamo scherzato sul suo passato di fronte ai ragazzi, e, naturalmente si parlava di ITIS, visto che Lei era diplomata ITIS!  La mia complicità con la loro docente aveva fatto il resto. Ecco tutto! Ma un semplice chiedere prima di giudicare denoterebbe un’intelligenza che evidentemente manca!

Lentamente la rabbia mi montava dentro, per la storia della destabilizzazione, per la menzogna del professionale odiato, per il fatto che un preside non fosse così sufficientemente intelligente da non abbassarsi a tali livelli d’ingenuità, e soprattutto da non essere in grado di giudicare dell’onestà di un suo subalterno. Ognuno giudica gli altri con il proprio metro! Il suo evidentemente aveva le tacche diverse dal mio e piccole come lui!

Ormai furiosa, dall’alto della mia statura è uscito un vero e proprio ringhio:

– “ Ancora?!? Questa storia del professionale di serie B mi ha stufata! Mai e poi mai ho detto questo! Non l’ho neppure pensato! Ora lo penso e lo penserò, visto la bassezza e superficialità di chi mi accusa! Io ho sempre pensato e sostenuto che il professionale è una scuola di grande dignità, e adatta a chi non vuole poi continuare gli studi perché garantisce quella specializzazione che il mercato richiede per offrire un posto di lavoro! Questo ho sempre detto! Anzi, ho detto che chi non aveva voglia di studiare non doveva scegliere un ITIS che pretende un’adeguata preparazione teorica oltre che pratica,  quindi tanto studio!  Poi è inammissibile che uno che si occupa di psicologia non capisca che uno psicolabile cambia parere in base alle simpatie! Evidentemente gli son stata simpatica! Se vuole che gli insegni il mestiere mi chiami, io sono a scuola dalle otto alle tredici tutti i giorni escluso il venerdì !  Che Lei mi faccia questi discorsi poi mi offende! Io faccio il mio lavoro al meglio ed onestamente, al contrario di altri!”

Ora, ripensandoci mi chiedo perché il preside abbia voluto la presenza di quell’altro, se non perché quello che ho visto è un abito che gli calza a pennello!

La solita macchinazione. Io dico a te, tu dici a lui, lui dice a … Non mi tangono punto! Son cose che mi fanno incazzare momentaneamente, poi son così più basse di me che mi viene il mal di schiena a seguirle!

Tutti questi che lottano per un “potere” che io non capisco!

Non ho mai cercato di far carriera. Vado dritta per la mia strada e trovo in continuazione delle persone che si mettono sul mio cammino, poi si lamentano se li tratto male, (questo è un eufemismo, visto che ho le armi per difendermi adeguatamente!)

La discussione finisce a questo punto, come sempre quando mi arrabbio sul serio!

Forse è unanime convinzione che io sia capace di uccidere. Anche gli elefanti, come le formiche, s’incazzano, ma le conseguenze son ben differenti!

 

Dal mio diario … 15° puntataultima modifica: 2011-01-23T17:54:57+01:00da serenity48
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4 pensieri su “Dal mio diario … 15° puntata

  1. Ciao Serenity e buona serata a te.

    Che lotta, però!! Non immaginavo che all’interno di una scuola, potessero esistere certe dinamiche! E’ vero che è comunque un luogo in cui vive, per un certo periodo della giornata, la stessa umanità che c’è nella nostra società, quindi, con gli stessi pregi e, purtroppo, difetti.

    Ma da scolaro, ripensando oggi a quello che provavo allora, avevo sempre creduto che quei “professori”, proprio perché tali, fossero… quasi “superiori” e immuni da certe bassezze o sotterfugi.

    Invece, a cominciare dal preside, mi sembra che in questo Istituto in cui tu hai insegnato, fosse ben rappresentata tutta ma proprio tutta l’umanità, con i suoi (pochi) pregi e i suoi (tanti) difetti!!

  2. … E’ vero che la scuola è un microcosmo che non differisce dalla società in cui viviamo ma questa è una riflessione che faccio da adulto. I miei ricordi della scuola, sono quelli dove c’era un maestro elementare che era “un’autorità” a cui bisognava rivolgersi con rispetto se no la “bacchetta” ricordava chi era che “comandava”.

    Crescendo, alle medie e poi alle superiori, il concetto non è cambiato molto anche se ci si rivolgeva agli stessi, a volte, con tono provocatorio. Ma era il classico contrasto tra generazioni perché, poi, in loro riconoscevamo sempre i più “grandi” ma, soprattutto, i “professori”!! Quelli che, nell’immaginario, erano, come dire?…. la loro cultura li rendeva superiori ai miei occhi! Anche a certe dinamiche come quelle raccontate da te.

    Ciao Serenity e notte buona a te!!

    Da me, tutto il fine settimana è stato un’alternarsi di nevischio, neve e pioggia… infatti, non ha “attaccato” ma il freddo è stato decisamente parecchio. Più su, verso Rocca di Papa, invece, ne hanno vista e anche parecchia!

  3. Lotta ai coltelli e ben affilati. ;-))

    Vista da alunna non mi era sembrata così “campo di battaglia”, da un pezzo attraverso i racconti di amici che hanno scelto la strada dell’insegnamento sento racconti che non si discostano da fatti che avvengono in un normale ambiente lavorativo.

    Ma io sono una che fin da piccola aveva dato alla scuola un ruolo fondante per la vita futura, l’ho mitizzata e per inciso, continuo con la mia nipotina.

    Con la mamma di mia nuora abbiamo stabilito un tariffario per i voti, pantendo da un euro e non oltre i 5 per il massimo, domenica mi è costata 9€ ha preso 3 volte “molto bene”.

    7 anni e seconda elementare è troppo piccola per parlare di responsabilità…scordavo, non prende soldi da entrambe, ci siamo divise le materie ;-))

    Un abbraccio Anna ;-))
    Tina

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