Dal mio diario … 5° puntata

“Bocciato.” …  “No!.. scrivete Non Promosso!”

Paradossi nella scuola dal Diario di una prof.

 

Sabato 7 Ottobre

Dopo anni finalmente il sabato libero!

E’ importante non aver lezioni al sabato, non per fare lo weekend, ma perché al sabato i ragazzi non hanno voglia di far nulla, pensano alla serata, e la lezione diventa un vera e propria lotta per ottenere un risultato minimo.

Giorno libero, libero di…. Già! Libero di lavorare di più del solito, visto che non c’è la scusa del lavoro fuori casa.

E’ d’obbligo fare la spesa … e poi c’è anche da andare a prendere l’orario (provvisorio) della settimana prossima, che viene esposto solo all’ultimo momento.

Per prima cosa la scuola, e la signora nell’atrio mi consegna l’orario.

Una mazzata secca tra capo e collo! Libero il venerdì, il giorno più insulso! Il sabato praticamente sei ore!  E la 5° e 6° ora in terza! L’unica cosa che chiedo sempre è di non avere la sesta ora, perché ci arrivo al massimo del rincoglionimento e non c’è verso di fare una lezione nei limiti della decenza.

Anzi, tanto per gradire, me ne ritrovo ben due di seste ore!

Naturalmente ho anche quasi tutte le prime ore, strano che ci sia anche un giorno libero!

Lo so che è un privilegio, lo so che sembra ingiusto parlare di giorno libero lavorando “solo” 18 ore alla settimana, ma nessuno tiene conto del potenziale altamente logorante dello stare a contatto con degli adolescenti, notoriamente ingestibili ed mal gestiti dalle famiglie, e il numero di ore deve essere stato studiato (probabilmente) in base al tempo medio giornaliero, sopportabile per un essere umano, che permetta di arrivare alla pensione solo con una leggera forma di demenza schizoide, quindi, il giorno libero serve  agli insegnanti per ricarburare   il cervello, e soprattutto il sistema nervoso, dallo sforzo immane di tenere sotto controllo una classe di adolescenti, il cui unico scopo è quello di fare il contrario di quello che viene richiesto, solo per il gusto di vedere l’insegnante scoppiare!

Cosa c’è di più divertente di un povero insegnante che, rosso paonazzo, rischia un ictus in diretta?  Oppure di una povera donna, magari non più giovane, che  trattiene a stento le lacrime per la disperazione di non poter svolgere il proprio lavoro?

Naturalmente a me non succede, visto che sono un metro e ottanta e peso un quintale, e, quando mi arrabbio, sollevo la cattedra per metà con una sola mano ruggendo come un leone incazzato!

Ma anche mantenere solo l’attenzione utilizzando trucchi e tecniche apprese negli anni, consuma come il fuoco lo stoppino della candela.

L’adolescenza è una sorta di sega per i nervi degli adulti, capace di fa saltare anche quelli di Giobbe, e nessuno mai mi convincerà che, messo ad insegnare a certi individui che io conosco, anche lui non avrebbe pensato al deserto come il luogo più accogliente della terra!

Fuori dai gangheri, mi avvio verso la presidenza dove trovo due dei “collaboratori“ e, dopo poco, arriva anche il terzo. Ma non avevamo tutti il sabato libero?

Protesto per le seste ore, ma la cosa non rientra nelle priorità perché lunedì c’è sciopero dei docenti e la vicepreside, che aveva aderito all’astensione, è tornata sui suoi passi perché la scuola non resti senza guida.

Non condivido, ma accetto.

Il preside cerca di convincere anche me.

“Manco morta” ! Incazzata come sono poi…

Cercano di organizzare entrate ed uscite in base alle adesioni comunicate dai docenti .  Sicuramente sarà un caos.

Comunque, è orami arcinoto che quando gli allievi sentono la parola “sciop”… anche se non finisce in ..”ero”  stanno a casa.

Figurarsi che riescono ad inventarli gli scioperi per non venire a scuola! Una volta hanno disertato le aule perché c’era qualcosa che non piaceva  tra le patatine distribuite dalla macchinetta. 

Se lo sciopero è dichiarato dal sindacato, tutti a casa!  Esclusi i soliti due allievi per classe, quelli che i genitori costringono ad entrare perché non li vogliono lasciare soli a casa, nella solita politica della scuola come baby-sitting.

In questo momento si discute anche d’’incentivo, cioè il preside, cifre alla mano, cerca di allungare la coperta troppo corta del fondo d’istituto, e chi ne farà le spese di sicuro saranno il CIC (centro interno consulenza) ed io, che ho l’impressione di stare sulle palle alle “eminenze grigie”! 

Il Preside come preventivato taglia nettamente le spese per le attività delle varie commissioni,  tanto, la massa dei docenti è abituata a lavorare per “ la gloria “ (si! Dei cieli!!).

– “ Allora nelle commissioni non ci devono essere più di 4 o 5  persone “

Ma và! E si sa che dovranno fare il lavoro come nei tempi antichi, per un pugno di grano !

Insomma, niente di nuovo!  Negli scorsi anni i presidi attaccavano con il ..”Voi Chimici  fate troppe cose..” (Cazzo! Siamo gli unici che da anni hanno contatti con le aziende e con il Comune rimediandoci qualche strumento e qualche reattivo, oltre ai posti per gli stages per i ragazzi!!)

Quest’anno è cambiato solo il “ voi chimici”  che è diventato “ voi ITIS”. In fondo è un passo avanti, ma io ne ho le tasche piene  di dover dimostrare che la strada percorsa era buona e che le prospettive sono adeguate, magari anche all’avanguardia rispetto a quelle poste dalla controparte.

Sono stanca. Dalla prossima settimana cercherò anche di tenermi alla larga dalla presidenza, visto che l’unico vantaggio che ne traggo è un senso di profonda frustrazione!

Dal mio diario … 5° puntataultima modifica: 2010-10-25T17:33:58+02:00da serenity48
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3 pensieri su “Dal mio diario … 5° puntata

  1. Ciao amica mia come stai? Io decisamente meglio… la vita è un’altalena… a volte si va in alto e a volte si può andare con le ginocchia a terra… un bacione
    Titti

  2. Ahhh bei tempi andati quelli degli scioperi per la marmellata nelle briochines ^^ … ora nelle macchinette c’è un quantitativo di dolci impressionante … ma ti lasciano con l’amaro in bocca … conti alla mano a fine mese sob sob

  3. Ciao Serenity e buon pomeriggio!!

    Che tempi!! Ogni scusa era buona per non varcare quel cancello… beh, c’era anche qualche sciopero che finiva in rissa! Vicino, c’era l’istituto frequentato dai “figli di papà”… fascistelli!!

    E quando si iniziò ad usare “l’aula magna” per le assemblee? Si discuteva pure dei piccioni che stavano nel piazzale… pur di evitare una lezione!!

    Certo, poi, alla fine dell’anno scolastico dovevi fare le corse, per recuperare!!

    Per fortuna, non avevo insegnanti che sollevavano cattedre.. e, comunque, solamente a distanza di anni mi resi conto di come il lavoro di insegnare, fosse “difficile” e importante!

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