CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO?

Nel settembre 2006 ho pubblicato on line un articolo “scientifico-divulgativo” che parlava anche della produzione di energia dal nucleare. La cronaca di questi giorni lo riporta d’attualità..


 

“Ormai è giunto il tempo di non poter più rinviare una scelta coraggiosa e serena a proposito del nucleare. Non possiamo, infatti, permetterci il lusso di considerarlo un problema tabù. …” scriveva Tullio Regge nell’aprile del 2003.

Ormai sono passati tre anni, e la situazione ha assunto le connotazioni dell’urgenza, ormai non si parla più di tempo, perchè è indispensabile ed urgente prendere in considerazione la scelta di un piano energetico che coinvolga anche il nucleare.

Nucleare… il lupo cattivo… Ma è poi così cattiva questa tecnologia?

“Non chieder mai all’oste se il suo vino è buono” dicono i saggi,  così, usando le mie scarse conoscenze nel campo specifico, e la mia indiscutibile logica di “vecchia signora”(e non signora vecchia), ho tentato di dare una risposta alla domanda fatta, basandomi su alcune considerazioni :

·    L’Italia compera elettricità da centrali nucleari situate al di là delle Alpi, ( la Francia ne ha 60) e questo vuol dire che corriamo tutti i rischi senza averne i vantaggi, particolarmente nei costi, ma, soprattutto, non ne controlliamo le condizioni di manutenzione in sicurezza.

·        Le fonti rinnovabili, di tecnologia attualmente disponibile,  non sono adatte alla produzione in larga scala di energia.

ü Parliamo del fotovoltaico,

un’energia prodotta dalla luce solare per trasformazione diretta in elettricità tramite pannelli (come quelli delle calcolatrici senza pile). Per interesse personale ho fatto una ricerca sul costo di un impianto che mi garantisse la maggior parte dell’energia necessaria alla mia banale esistenza di pensionata (non ho a778888cb771fdcb7b57577d5a5680c5.jpgproduzione aziendale se non di chiacchiere!), ed ho scoperto che, oltre alla necessità di coprire una superficie sensibilmente estesa con i pannelli, il costo sarebbe stato ammortizzato in “soli” venti e passa anni, anche se oggi sono fiduciosa che i costi siano destinati a diminuire grazie all’aumento della richiesta e a nuove soluzioni tecnologiche recentemente studiate (non ho fiducia invece nell’intervento dei governi..).

ü Il pannello solare,

 ha una tecnologia diversa dal fotovoltaico, ma che sfrutta sempre il sole, presenta gli stessi problemi e, per entrambi, è essenziale l’esposizione della zona ed il numero medio di giornate di sole.

dc2fac1d7bd8171144af2f124ad52d59.jpgü L’eolico? Penso sia poco adatto alla struttura geologica italiana, e, esteticamente parlando, non mi piace. Pali alti svariati metri su cui girano enormi pale bianche rinnoverebbero il paesaggio di un’Italia millenariamente bella, … forse in qualche zona, magari nel mare, ma non più di tanto.

In ogni caso, pur sfruttando queste fonti ai limiti del possibile,  non sarebbe possibile soddisfare che una piccola parte delle necessità energetiche.

Rimane il geotermico, del quale non ho che poche e superficiali informazioni in merito alla tecnologia,ed al rendimento.

Per ora l’energia viene prodotta da centrali idroelettriche, a carbone o ad idrocarburi (petrolio, suoi derivati, o gas che sia).

·    Centrali Idroelettriche:

La pianura padana soffre ormai da anni di crisi di siccità, dovute alla captazione delle acque da parte dei consorzi di produzione di energia idroelettrica, cioè, detto in parole semplici, a monte ci si impadronisce dell’acqua per riempire il più possibile i bacini idrici, così da aver sempre la materia prima per la produzione, ed a valle arriva solo quello che viene fuori dalle turbine, cioè il necessario per ricordare che certi rivoli erano fiumi. Per di più il clima sta cambiando, e l’acqua sta divenendo sempre più preziosa, e, comunque non sarebbe sufficiente a soddisfare la richiesta del paese.

·    Centrali termoelettriche.

Non considerando il fatto che il carbone non è inesauribile (si sostiene comunque che ce ne sia abbastanza) la f1ad131e920b25455d026b77fee8dad8.jpgsua combustione finisce in biossido di carbonio, (che contribuisce ad aumentare l’effetto serra), biossidi di zolfo (che poi, con l’acqua e l’ossigeno atmosferico, aumentano il grado di acidità delle piogge, problema che oggi è possibile, con tecnologie apposite, risolvere, abbassando il tenore di zolfo nel carbone, naturalmente con un aumento del  costo d’impianto), e di ossidi di azoto che danno lo stesso problema di quelli di zolfo, (anche per queste centrali lo smaltimento delle scorie mi risulta essere un problema).

·    Idrocarburi

A partire dal metano tutti gli idrocarburi sono formati di carbonio, idrogeno ed in parte, da zolfo, azoto ed ossigeno, e questo vuol dire che, durante la combustione, danno gli stessi prodotti delle centrali a carbone, naturalmente in percentuali diverse, a seconda del combustibile e della purezza dello stesso.

Nota rilevante da sottolineare è che per gli idrocarburi c’è l’estrazione, il trasporto, la trasformazione, ed anche la dipendenza da situazioni socio-politiche a dir poco preoccupanti, che incide sui costi e sulla sicurezza degli approvvigionamenti.

Rimane da parlare del “Lupo Cattivo”, che spaventa per i suoi passati disastri.

·        Nucleare

Già! Cernobyl, Three Mile Island … L’industria ha imparato la lezione e, lavorando sulla sicurezza e sul rendimento, ha ormai perfezionato i reattori di IV° Generazione (a partire dai prototipi di I° Generazione, migliorando le caratteristiche di sicurezza e di rendimento, si arriva alla IV° generazione).

Mi sono impegnata nella decifrazione di articoli scientifici che descrivono le nuove tecnologie, e ne sono rimasta affascinata, sia per la “genialità” delle innovazioni, che per la semplicità di alcune soluzioni, nel campo della sicurezza.

Nei reattori attualmente in funzione, il combustibile nucleare è fatto da barre, formate da pastiglie, del diametro di una monetina, di ossido di uranio debolmente arricchito, rivestite di una lega di zirconio. Nel nocciolo del reattore ci sono circa 200 elementi, separati da barre di controllo estraibili, costituite da materiale che modera la reazione per assorbimento. Il raffreddamento è ad acqua pressurizzata a contatto con il nocciolo, chiusa in un circuito isolato detto “primario” , che scambia calore con un secondo circuito, per aumentare la sicurezza e diminuire i rischi di contaminazione.

Un reattore di IV° Generazione, prendo ad esempio quello a “letto di sfere”, ha il combustibile  d’uranio arricchito, del diametro di un seme di papavero, racchiuso in una “biglia” multistrato, che è a sua volta contenuta, con molte altre, come i semi di un fico d’india, in una sfera di grafite delle dimensioni di una palla di biliardo, e queste palle, in cilindri immersi in un letto di sfere di grafite, son racchiuse in un contenitore fatto di materiali refrattari ad alta resistenza.

ebcfb7d061a9b3fa3cb1d633fb396a2f.jpgIl combustibile nella biglia multistrato è a contatto diretto con 

«  uno strato di carbonio poroso,

«  un secondo di carbonio pirolitico (ad alta densità)

«  un rivestimento di carburo di silicio ad alta resistenza, che ha la funzione di trattenere i prodotti di fissione in caso di innalzamento accidentale della temperatura  

«  uno strato finale, sempre di carbonio pirolitico.

Il raffreddamento avviene per mezzo di un gas inerte, l’Elio, naturalmente sotto pressione, e con un circuito studiato in modo che non venga a contatto con l’esterno.

Il rendimento calorico è migliore, l’ingombro è decisamente minore, (centrali più piccole) e la produzione di scorie decisamente inferiore. Questo abbatte anche i costi d’impianto.

Ci sono poi anche  nuove tecnologie  per il riciclaggio del combustibile, che garantirebbero una diminuzione della quantità di materiale da stoccare.

Devo dire, a questo punto che, come tutti i “lupi”, se adeguatamente trattato, anche questo non è poi così cattivo come sembra.  Infatti il problema che io vedo è proprio nel rispetto delle norme di sicurezza.

L’acqua non è pericolosa, ma il disastro del Vajont è avvenuto per errore umano di sottovalutazione dei rischi. E l’effetto serra, legato alla somma di incendi boschivi, scarichi industriali, scarichi domestici, scarichi dei mezzi di trasporto ed altro, è arrivato a limiti  preoccupanti per la sottovalutazione dei rischi a lungo termine.

Allora, mi devo fidare di più degli stranieri o dei miei compatrioti?  Quale scelta è adeguata dunque?

Una corretta politica di eliminazione egli sprechi potrebbe certo aiutare, ma non risolvere il problema dovuto all’aumento di dipendenza dalla corrente.

Pur non essendo un’economista, so che se voglio far fruttare i miei miseri risparmi senza correre troppi rischi, non devo metterli tutti nello stesso campo, ma devo differenziare gli acquisti, così da bilanciare eventuali errori di valutazione del prodotto. Questo penso si debba fare anche nel campo della produzione energetica, cioè differenziare, senza abbandonare alcuna fonte, nucleare compreso, perché, ripeto,  il nostro futuro è sempre più legato alla richiesta energetica, e, sfruttando il più possibile le fonti rinnovabili per l’uso civile, con qualche “lupo debitamente addestrato”, posizionato in luoghi scelti da un’accurata strategia, che gli affianchi fonti rinnovabili,  termoelettrico ed idroelettrico, son convinta che si potrebbe avere un futuro tranquillo, senza ricatti ed in sicurezza.”

CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO?ultima modifica: 2008-06-06T19:20:00+02:00da serenity48
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18 pensieri su “CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO?

  1. Condivido in pieno Anna, temo che fare a meno del nucleare con l’Arco Alpino circondato da una trentina di centrali oltralpe sia quantomeno sciocco.
    Tuttavia un minimo di residua diffidenza causata da lontani ricordi di radiazioni su foglia larga, durante una gita in Sicilia da alunna per l’effetto Chernobyl, resta, ma sono piuttosto convinta che si tratti di diffidenza ingiustificata se si pensa alla possibilità di incidenti.
    Il problema vero del nucleare sono le scorie e i siti di stoccaggio.
    Le centrali idroelettriche hai ragione hanno poco futuro con il global warming e le termoelettriche contribuiscono se non erro ad accescere il problema, per il resto l’Italia è poi così ventosa? L’eolico ha un impatto ambientale piuttosto forte dal punto di vista dell’inquinamento acustico e visivo, tuttavia non credo si debba tralasciare nei pochi siti dove può essere usato. Il fotovoltaico va usato a mio avviso nell’edilizia pubblica e incentivato in quella privata, ma il problema principale a mio avviso resta più che quello dei costi, basterebbe una maggiore richiesta per abbassarli, quello delle estensioni, perciò concludo con te che tutto andrebbe ponteziato e niente tralasciato. Per l’energia pensiamo ad una sinergia di energie!
    Ciao Cristiana
    Buon weekend

  2. Nuclear… LEGALIZE IT!
    Quando si parla di solare, geotermico, elico per la produzione di potenza una domanda si accende nella mia testa: se la rete ha improvvisa necessità di maggiore potenza, come diavolo si fa a fornirla? con la danza del sole?
    Queste forme di energia vanno bene (o almeno credo) per ciò che concerne gli usi di corrente a livello familiare…ma non di certo per la produzione di potenza!
    Per ciò che riguarda Chernobyl mi permetto di fare un paio di osservazioni:
    1) far gestire un impianto nucleare a un Ingegnere ELETTRONICO non è una genialata..
    2) AGGIRARE tutti i sistemi di sicurezza per portare in 5 minuti la potenza alla metà è da … da.. pazzi?…e comunque il reattore in questione ha retto anche a questo (è saltato in aria a seguito di un iniezione di reattività che ha reso il sistema incontrollabile ed una serie di manovre errate da parte degli operatori)
    Un altro incidente, di cui non si parla in quanto non ha avuto alcun tipo di conseguenza sulla popolazione, ma che ha insegnato molto per ciò che concerne la sicurezza è quello delle three mile island che dimostra che i contenitori di acciaio (15-20cm di spessore) dei reattori più comuni (PWR) reggono anche alla parziale fusione del nocciolo (l’incidente più grave che si possa avere in un reattore).
    Il nucleare è sicuro!
    Berlusconi no.

  3. Anna grazie mille per gli auguri e grazie per lo stupendo sonetto di Trilussa, che non conoscevo, una stupenda filosofia di vita!!!!
    Un abbraccio
    Gabriella

  4. ehiiii ciao anna, che sia stato un clomoroso errore quel referendum? e ancora che sia un errore proporre determinato referendum?

  5. Ciao Anna mi consola che non sola a pensarla così sui rom. c’è una bellissima poesia di Brecht su dove porta l’indifferenza….
    Per quanto riguarda il nucleare… resto scettica, anche perchè mio marito fa progetti con pannelli solari, con contributo dello stato, e nessuno ne sa niente, solo gli addetti… ma l’uranio anche dobbiamo comprarlo, e potrebbe subire impennate come il petrolio… ragazzi ci sono troppi uinteressi sotto perchè si voglia l’eolico e il solare 8con cui si può guadagnare oltre a non spendere più in elettricità…
    ciao buona domenica Annagegia

  6. Cara Anna
    ho letto e commentato la tua risposta nel mio blog , e sempre bello sentire le idee dei altri giusto anche per farsi un idea . Ho letto anche il tuo post nel tuo blog ma io come tecnico elettronico mi fido solo delle tecnologie controllabili al 100 % e il nucleare per me non lo è visto che comunque anche se Cernobyl è successo 22 anni fa resta ancor oggi un problema per tutti noi , visto che comunque continuano a nascere bambini deformi e che nelle zone circostanti la centrali per alcuni secoli nessuno potra andare a vivere . Aggiungo che le misure di sicurezza all epoca adottate per ridurre le radiazioni oggi come oggi sembra avere qualche problema e probabilmente nel 2010 spederanno alcuni miliardi di dollari per ratoppare un problema che si poteva evitare .

    Non mi parerebbe molto saggio ,anche se sinceramente avete ragione anche voi fare il paragone con le centrali francesi, andare a fare una centrale nucleare in Italia quando alla fine ci sono gia fonti utilizzabili che non vengono usate .

    Ma lo sapete almeno che l Unione Europa ha gia eliminato l idea che in Italia si faccia una centrale nucleare per mancanza di fondi per eccessivi tempi di realizzazione ??

  7. Sarà pure il lupo cattivo , sarà pure che in Europa ci sono problemi un po in tutti gli stati ma da quando Berlusconi ha tuonato la parola che nei prossimi anni si fara il nucleare in Italia visto che in Francia è sicuro pare che la sfiga abbia colpito i nostri amici d oltrealpe perche la loro centrale piu che a produrre energia produce contaminazione di uranio , qui sotto gli articoli :

    http://notizie.alice.it/notizie/top_news/francia_nuovo_incidente_alla_centrale_nucleare_di_tricastin,15596768.html?sgc=1&commentarioID=563597&type=list&messageID=4323097&start=0&perPage=10#4322564_0

    Che dire se non ! forza Silvio che la centrale la facciamo nella tua bella villa in Sardegna ?

  8. Scri idiozie sul nucleare, quando non conosci minimamente le energie alternative o ti fermi a supposizioni superficialissime, non tieni conto dei problemi che esistono con il nucleare e del contesto.

  9. … vorrei vedere se te la facessero in giardino o anche solo a pochi chilometri da casa tua, una bella centrale nucleare con tante belle scorie e tutto il resto, se continueresto a dire SI GRAZIE…

  10. ho cliccato sul link che portava qui, incuriosito dall’argomento (so’ certificatore energetico no?) e devo dire che concordo quasi su tutto. pur avendo votato contro il nucleare (molti anni fa) adesso ne sarei anche favorevole (anche per far muovere l’economia) .il problema è che in Italia tutti si strapperebbero i capelli pur di non avere in casa propria una centrale nucleare (tra quelle previste un tempo, noi l’avevamo a Tavazzano). il tuo post è di qualche tempo fa. oggi la situazione non è cambiata se non che il solare termico permette di produrre acqua calda sanitaria a basso costo. un impianto a pannelli solari costa come una caldaietta e la cosa finisce li, tranne i pochi watt necessaria far funzionare l’impianto (un pannellino fotovoltaico risolve anche quello). il risparmio non è totale ma sensibile. per tutte le altre ti mando per email le mie considerazioni, così tanto per chiacchierare un po’…ciao

  11. Il nucleare non lo vuole nessuno perché non serve:è necessario investire il doppio di denaro per avere un costo quasi paragonabile in bioenrgia e lontano dall’eolico, ci vuole il doppio del tempo, distorce l’economia locale svendendo grosse quantità di energia anche quando non serve, riscalda i fiumi e li prosciuga vaporizzandoli, ammazzando “tutti” i pesci, se non per il calore, per le pompe, il vapore è uno dei più potenti gas a effetto serra, 100 volte di più del CO2. Una centrale dura solo 20 anni, e per costruirla ci vuole il triplo o più tecnicamente di ogni altra, senza contare poi politicamente, in Italia non c’è uranio, non c’è il modo di produrlo, le risorse sono limitate, non abbiamo dove stoccare le scorie, il stoccarle comprometterebbe la possibilità di utilizzare il geotermico, risorsa molto più economica di cui abbondiamo, rimane sempre la certezza delle contaminazioni, uno dei tanti problemi non ancora risolti… etc… etc…

  12. Non mi piace prendere come esempio i disastri che stanno vivendo altre persone ma con quello che attualmente sta succedendo in Giappone con il problema terremoto , tsunami e radiazione nucleare forse è meglio che ci fermiamo a pensare i pro e i contro di questa tecnologia senza essere comandati da una politica che ormai non esiste piu o faziosi di parte ! Io dico che se in Giappone dove dicono di avere i migliori ingenieri che ci sono per quello che riguarda il nucleare hanno problemi in queste situazioni che cosa succederebbe qui nella repubblica delle banane dove abbiamo solo precari e tra l altro sottopagati ?
    Se vogliono fare il nucleare che lo facciano tanto a coloro che parlano in TV nemmeno sanno cosa fanno le radiazioni al corpo umano , ma dal momento che succede qualcosa ci vanno loro per prima dentro a vedere cosa è successo chissa che con qualche kilotone di radiazioni si sveglino un po ! tanto non lo faranno mai qui da noi perche non hanno i soldi perche quelli li investono in escort e festini da ebeti

  13. @Silvano
    forse sarebbe più giusto dire che farei contento chi vuole polemicamente imporre un punto di vista.
    Sicuramente ho i miei dubbi che in Italia con la corruzione e la mafia che c’è sia opportuno fare centrali nucleari o anche idroelettriche, ma la mia libertà di pensiero non è tangibile.
    Chiedermi di eliminare anche solo una virgola non è corretto, visto che lo spazio del blog porta chiaro il mio nome. Se per caso avessi pensato autonomamente di eliminare il simbolo ora mia avresti dissuasa.
    In ogni caso penso che la peggiore morte sia quella della rinuncia alla libertà di pensiero. Per questo rispetto le tue scelte, anche se non le condivido.

  14. Io ritengo che tutte le motivazioni a favore del nucleare siano solo propaganda, e non ci sia un margine di verità!
    Oltre al fatto che mettere a rischio le persone è criminale, mentire alle persone è criminale, uccidere persone è criominale, rovinare la natura è criminale, speculare è criminale, l’estrazione in molti paesi viene condotta con metodi criminali, la disinformazione è criminale!

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