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Olè !!!

Nella bassa padana c’è un paese che sta per diventare importante nodo, sia viabilistico che ferroviario, sulla direttrice Milano – Venezia, e questo comporta  l’aumento della popolazione, quindi  il decollo dell’indotto, e la programmazione di servizi adeguati alle nuove esigenze.

Perché quest’inizio?

Per dire che in paese vengono stampati due settimanali d’informazione, uno “storico” e di matrice confessionale, come deducibile dal nome della testata, “Il popolo cattolico”, l’altro, relativamente più giovane e di taglio decisamente più di “cronaca provinciale”, legato ad una catena di settimanali locali, “Il giornale di Treviglio”.

Scrivere su di un giornale è nel mio pensiero un mestiere serio, di pertinenza di professionisti della parola scritta, in grado di comunicare  usando correttamente grammatica e sintassi, anche in un giornale di provincia, a tiratura limitata. Come al solito io pecco d’ingenuità, visto che, nello sfogliare “Il giornale di Treviglio” è comparso, nell’inserto fotografico,  che attira l’attenzione su di un articolo a tutta pagina (anzi due pagine), un errore di grammatica madornale.

E’ un articolo che valuta il lavoro del sindaco e della giunta sotto forma di pagella, con  voto ad personam, e foto allegate in un riquadro riassuntivo il cui titolo è :

“IL PRIMO CITTADINO PROMOSSO CON RISERVA, QUATTRO ASESSORI CE L’HA FANNO, TRE RIMANDATI AL 2008”

Ce l’ha fanno ????? Ma Ce l’ha fatte le “alimentari” chi ha scritto il testo del riquadro?

Tre assessori rimandati al prossimo anno ed un redattore di giornale bocciato di secco e rinviato alla seconda elementare!

Son totalmente digiuna di come venga redatto un giornale, ma, se non è cambiato tutto rispetto ai tempi della stampa con le linotype, dovrebbe esserci qualcuno che corregge le bozze, proprio per evitare obbrobri del genere, soprattutto in un titolo, non nell’articolo, che, scritto bene senza errori, chiaro nella forma e nella sostanza, perde di valore per lo strafalcione che lo incorona.

L’uso di un italiano corretto è ormai diventato come le lenzuola ricamate dalla nonna, una rarità conservata sotto naftalina, da lasciare in eredità alle persone provatamente estimatrici del settore.

Congiuntivi errati, parole lette senza conoscerne il significato, quindi con l’accento sbagliato, termini usati in modo improprio, siamo sommersi dal pressapochismo di chi diffonde l’informazione, dall’inefficienza di chi dovrebbe sovrintendere, ma che, forse, ha le mani legate dalla pratica del “nepotismo” imperante in troppi settori.

Per fortuna un errore d’ortografia, seppure in un giornale, non attenta alla vita di alcuno, mentre la nostra vita è spesso nelle mani del figlio di “qualcuno”, che ha raggiunto quel posto alla faccia di chi, più preparato ed esperto di lui, è solo figlio di un onesto cittadino qualsiasi.

Spero di morire nel mio letto, di quella malattia che la natura mi regalerà, e non in un letto d’ospedale dell’imperizia di quel figlio di papà, che magari avrebbe voluto fare il meccanico, ed invece è stato condizionato dalla famiglia a fare l’altra professione ,  pur senza averne le caratteristiche essenziali, per puro interesse economico e spirito di casta.

 

Olè !!!ultima modifica: 2007-07-01T17:37:47+02:00da
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