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Dal mio diario … NATALE…

“Bocciato.” …  “No!.. scrivete Non Promosso!”

Paradossi nella scuola dal Diario di una prof.

 

Natale

 

Sono in vacanza! Sono in vacanza!! Sono in vacanza!!!! …voglio essere in vacanza!

E’ da lunedì 18 dicembre che l’atmosfera di vacanza ha pervaso tutta la scuola!  I ragazzi avevano negli occhi voglia di libertà, i docenti di riposo, i precari di casa, i muri di pace e silenzio.

Le ultime verifiche sono state affrontate con l’indifferenza del “..se va male ci penso dopo le vacanze!”.

Molti ragazzi hanno anticipato la sospensione delle lezioni in totale autonomia sin dal 21, le famiglie son sempre complici se non fomentatrici di tali comportamenti, perché “devono” andare a sciare, o al “paesello natio”. Contenti loro… tanto la scuola è ormai diventata un parcheggio quasi gratuito in cui si possono portare e riprendere i figli ad ogni ora, rispettando le esigenze familiari, più che quelle culturali dei rampolli.

Il desiderio di “Svacation” (come scritto sul calendario casalingo da mia figlia), era ormai palpabile come la galaverna dell’inverno padano.

I docenti che ci son riusciti si son fatti sostituire da colleghi e son partiti qualche giorno prima, anche il preside è partito il giorno prima dell’inizio delle vacanze, in fondo era l’unico da assolvere, visto le grane che deve affrontare quotidianamente!

Io sono stata presente fino all’ultimo minuto che mi spettava, ma solo con il corpo, visto che il cervello era in totale “deregulation” come quello dei miei allievi!

A tal proposito, c’è stata una valanga di “stupidate” fatte dai ragazzi in questi ultimi giorni, a partire dal famoso “gesto dell’ombrello” nei confronti di un collega, che ha poi invitato il ragazzo a “ripeterlo alla madre quel gesto”, cosa che ha fatto infuriare l’allievo perché “la mamma non si tocca!!”, mentre il suo era stato uno scherzo..

Arrivata a me la grana, l’istinto mi avrebbe spinto ad eliminare fisicamente il piccolo arrogante, presuntuoso ed egocentrico, mentre la ragione mi ha costretta a spiegare, usando ben cinque esempi diversi, come il torto fosse suo, e non fosse il caso di puntare il dito sul docente che aveva risposto ad una provocazione, e, per di più, fatta da un “tipino” iperattivo e fastidioso come una zanzara. La punizione grazie allo spirito natalizio è stata rimandata alla prossima scorrettezza.

Incredibile! Autocontrollo ferreo, anche se la rabbia era palpabile nell’atteggiamento, cosa che in certi casi può avere anche una valenza educativa. Spero di aver formato un pezzetto di essere umano in quell’ammasso di istinti e di irrazionalità!

Poi, il solito collega “fuori di testa”, ha dato i numeri. Ha una laurea con lode della Statale di Milano, varie pubblicazioni e un buon metodo didattico, ma è troppo “educato” e quegli aguzzini degli adolescenti lo hanno mangiato vivo ed ora ne sputano le ossa.

Ma com’è possibile che persone che, per la loro fragilità, vengono massacrate dalla crudeltà dei ragazzi, debbano restare ancora “sulla cattedra”, invece di essere impiegate in altri compiti, come ad esempio, il sostegno agli allievi in difficoltà nella loro disciplina.

Ci dovrebbe essere un automatismo, quando il livello di tolleranza umana del docente viene superato, la stessa dirigenza dovrebbe essere autorizzata ad impiegare il personale in altra maniera, tanto le attività scolastiche hanno tali e tanti risvolti che il tempo ed il personale non bastano mai.

Invece, generazioni di studenti raccontano che il prof. Tizio faceva così, o che il prof Caio faceva colà e loro lo prendevano bellamente per il …! Quante volte ho letteralmente pregato i ragazzi di avere un comportamento correttamente umano, così da permettere al docente di controllare la propria emotività! Niente da fare, la gioventù e l’ineducazione attuale, non fanno sconti a nessuno!

D’altra parte ci son casi anche di “cretini” che piantano grane incredibili, svolgono il programma approssimativamente, (segnano sul diario personale di aver svolto l’argomento, poi vai a verificare se lo hanno svolto o sono i ragazzi che, e questo lo fanno regolarmente con tutti, “ci marciano”,  per cui entra in funzione il meccanismo del “famo a metà”!).

Il problema nasce al quinto anno, quando la preparazione risulta carente, allora entrano in funzione meccanismi perversi, quali quello di una relazione scritta in modo da far intuire la reale situazione della classe, che quindi ha necessità di essere aiutata.

La scuola non dovrebbe essere così! Il peccato enorme sta nel fatto che mille docenti lavorano a tempo pieno con competenza e capacità, non risparmiando né fatica né lavoro, ma non vengono riconosciuti perché messi nel mazzo assieme ai “fuori di testa” agli “ignoranti come scarpe” agli “infingardi”, che al massimo sono l’uno o due per cento del corpo docente.

D’altronde sono i politici che “governano” la scuola, ed allora come si può pretendere qualcosa di intelligente!

Lo diceva anche Trilussa nella poesia da “le Cose” scritta nel 1922

 

La Modestia der Somaro

 

– Quello che te fa danno è la modestia :

– disse un Cavallo a un Ciuccio – ecco perché

Nun sei riuscito a diventà una bestia

Nobbile e generosa come me! –

 

Er Ciuccio disse : – Stupido che sei !

S’io ciavevo davero l’ambizione

De fa carriera, a st’ora già sarei

Ministro de la Pubblica Istruzione!

 

Mon Dieu ! Che tristezza!!!

Dal mio diario … NATALE…ultima modifica: 2010-12-27T17:06:23+01:00da
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