A.A.A opinioni e pensieri in libertà offresi..

DISUBBIDIENZA CIVILE…

INVECE IO LO CAPISCO !!

Avevo iniziato a raccogliere i miei pensieri sulla questione “Annozero” quando la mia attenzione è stata deviata sull’argomento Scuola dalla notizia della “nota” dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna in cui si intima ai dipendenti dell’amministrazione  di “..astenersi da dichiarazioni che in qualche modo ledano l’immagine dell’Amministrazione pubblica.”…

?!?… L’immagine? Quell’immagine che le disposizioni Gelmini stanno calpestando e lordando come meglio nessun’altro potrebbe fare?

In tempo di leggi bavaglio anche “alle pulci viene la tosse”!

Tutti buoni e tutti zitti così nessuno si accorge del soffocamento progressivo della cultura libera con la sostituzione con la nuova cultura di regime.

Ed io faccio disubbidienza civile!  Tanto sono in pensione!…

I ragazzi stanno perdendo sempre più la capacità di affrontare un discorso con proprietà di linguaggio, sono sempre più inetti nella comprensione di uno scritto non schematico, non sanno sommare, o moltiplicare, o fare una percentuale a mente. Provare per credere! Calcolare il 20% di 1000  è difficilissimo senza calcolatrice. Ed allora la P.I. taglia sulle ore, taglia sui fondi , taglia le gambe ai più deboli privandoli delle presenze che avrebbero potuto aiutarli, taglia sulla scienza e introduce un’ora “di educazione civica” solo con il nome cambiato, per insegnare quel rispetto del cittadino che proprio chi governa non ha.

Ormai la “storia di Santoro” è emblematica di quello che succede. Anche nella scuola sta per entrare l’ostracismo nei confronti di chi non si adegua.

Ed allora quanto scritto ieri si lega con l’oggi …

 

Io, Santoro lo capisco bene. Com’è possibile non comprenderlo. Com’è possibile pretendere che una persona porti avanti un lavoro quando, nel migliore dei casi, lo prendono a male parole?  Penso che anche un Santo(senza il toro) ad un certo punto perda la pazienza e dica .. mavafàn…

Io lo capisco perché quando ho deciso di andare in pensione l’ho fatto perché non ce la facevo più  a combattere con l’arroganza dilagante tra i giovani, protetti dalle famiglie anche in comportamenti devianti o autodistruttivi.

Era, allora, una situazione migliore di quella che riscontro ora, ma la distanza siderale tra la mia valenza educativa e la pretesa libertà d’azione delle famiglie mi conduceva allo scontro giorno dopo giorno.  Per colmo di misura la collaborazione e la comprensione tra colleghi tendeva pericolosamente ad un minimo storico.

Per il mio “caratterino” sarei finita o in galera o morta ammazzata, ed allora, raggiunti i fatidici 35 (in realtà quasi 36) anni di contribuzione ho lasciato libero il mio posto, anche se con dispiacere per quei ragazzi che stavano perdendo una “mamma” umanamente parlando, ed una docente ormai “rodata” alle difficoltà adolescenziali.

Santoro lo hanno preso a calci nei denti, lo hanno crocifisso, gli hanno calpestato non solo i calli , ma anche i gioielli di famiglia,  e, per di più, anche per lui gli anni passano e procedere con la lancia in resta diventa sempre più pesante.. Quindi l’aver deciso di mandare a farsi friggere tutta la pletora di schiene piegate ai voleri di una “casta” comandata da un tiranno, è una cosa più che comprensibile.

Ora cercano di “metterlo in mezzo” con la storia dei soldi…Sinceramente m’aspettavo che sarebbe finita con una denuncia per mobbing da parte del giornalista, che costerebbe alla Rai ben più della “buonuscita” tanto chiacchierata. Nelle condizioni di “editto bulgaro” e.. seguito,  penso che potrebbe pretendere anche le fatidiche mutande dei dirigenti che lo hanno perseguitato. 

 

Chiudo con una pagina di un diario che ho scritto intorno all’anno 2000, anno più anno meno… si lega bene a quanto detto.

Sabato 14 ottobre e seguente

 

Finalmente sono ammalata!  Finalmente.. E’ terribile pensare alla malattia in modo positivo solo per il fatto che ti permette di non andare al lavoro!

Eppure giunge il giorno della tua esistenza lavorativa in cui la demotivazione , la terrificante ripetitività degli eventi, il contatto con persone tanto lontane dal tuo sentire, ti porta a cercare l’alibi per allontanarti dal circo e nasconderti tra le consolanti lenzuola in compagnia di una febbre che ti fa dolere la testa , bruciare gli occhi e girare lo stomaco, sempre più sopportabile che andare a scuola!

Eppure un tempo sentivo la mancanza del contatto con i miei allievi, avevo nostalgia di quella platea con cui giocavo con la magia delle parole e della chimica.

Ora non più. Non mi manca certo la capacità di conquistare la platea, di provare il sottile piacere di sentire le loro menti nelle mie mani, di condurli laddove mai erano stati prima, nell’universo della conoscenza …. Ma sono stanca, perché lo sforzo diventa sempre più immane, siamo nell’epoca in cui l’apparire vale più dell’essere, in cui la persona vale solo se è in grado di dominare, magri con la forza della voce o delle mani, e non certo delle idee.

I tempi di attenzione dei ragazzi si vanno accorciando di anno in anno, sono sempre più abituati allo stimolo breve, coinciso, immediato, superficiale ( quiz ).

Seguire un discorso per loro diventa impossibile, perché, l’uso di un linguaggio colto è fondamentalmente incomprensibile per chi possiede al massimo un quarto del mio vocabolario.

Ed allora devo seguire la strada delle approssimazioni successive, cioè partendo da un esempio concreto e spesso orribilmente cretino, salire la scala fino alla corretta definizione tecnica, ricacciando indietro tutte le parole difficili, come ad esempio aliquota, fino a che giunga il  momento giusto per liberarla nel discorso. (A proposito di parole difficili una volta mi è successo di scoprire che alcuni pensavano che la circoncisione coincidesse con l’evirazione, senza porsi il problema di come riuscissero a perpetuare la specie coloro che l’avevano subita).

E allora si abbandona il piacere e si torna all’a, b, c  della disciplina, si utilizza ogni stimolo per raggiungere lo scopo  di elevare il loro pensiero formale a quell’embrione di conoscenze che chiamiamo pomposamente diploma.

Voglio dormire per non pensare!

DISUBBIDIENZA CIVILE…ultima modifica: 2010-05-23T18:16:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo