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POVERA, POVERA SCUOLA !!!

Io mi domando e dico, ma come cavolo si può avere una faccia di bronzo tale da affermare con naturalezza delle cazzate simili…

Noi stiamo realizzando un rinnovamento culturale, pedagogico e contenutistico

La minchia del rinnovamento culturale! L’imbarbarimento totale delle nuove generazioni, questo stà avvenendo! Quale rinnovamento culturale è mai possibile ottenere con il taglio delle ore di scuola?

Emmica i ragazzi possono essere ingozzati come le oche! Apri bocca e manda giù! … in questo modo tutto finisce nelle scorie emesse quotidianamente!

Signora cara dall’incommensurabile puzza sotto il naso, Lei  ed il suo coltissimo e preparatissimo staff non avete la più pallida idea di cosa voglia dire trasmettere delle competenze, e Lei lo dimostra dicendo che :

“…non abbiamo eliminato la geografia fisica, le ore alla media sono rimaste le stesse. Semplicemente abbiamo accorpato nella storia, almeno in parte, la geografia antropica.”

Si, mescolare storia e geografia è una genialata!

Già ora per molti entrambe le discipline rimangono un vago ricordo, e, se mescolate, possiamo supporre, con buona approssimazione, che in futuro qualcuno ricorderà, ad esempio, che Giulio Cesare, dopo essere andato in Egitto dove “si fece” la regina Cleopatra che poi si uccise per amore suo,  attraversò le alpi con gli elefanti, comperati in India perché costavano di meno, passando per il traforo del Monte Bianco, e poi morì nel ’44 senza aver conquistato il villaggio di Asterix, che è in bretagna, cioè in cima alla Francia,  perché  arrivarono gli americani con le portaerei e con i marines.

Ed il “colui” sarà sicuramente eletto nelle liste del figlio della Gelmini. (Trota ormai attempata permettendo!)

“…siamo usciti da una scuola autoreferenziale, burocratica e quantitativa e vogliamo ripartire dalla centralità del progetto educativo.”

L’unica scuola da cui stiamo uscendo è quella in cui andiamo ad accompagnare i nostri figli!

Autoreferenzialità, poi,  è la caratteristica principale del comportamento idiota di chi mette insieme questa frase, assolutamente priva di significato per chi la scuola la conosce bene dal di dentro!

“…Una scuola che valorizzi i talenti degli studenti, consenta percorsi flessibili e riduca la dispersione.”

Per “valorizzare i talenti degli studenti” è necessario tempo e pazienza, tanta pazienza, perché i ragazzi non sono più capaci di ubbidire, e in ogni caso l’imposizione non ha mai dato grandi frutti.

Sono l’empatia, la convinzione, la fantasia nella didattica che portano ad esprimere il meglio agli allievi. Questo si ottiene con il tempo, che garantisce la crescita professionale (ma se cambi scuola o anche materia da insegnare ogni anno col piffero che ci arrivi!), e con il rinforzo dell’autostima (che non c’è di certo se i professori continuano ad essere indicati come dei “mangiapaneatradimento, fannulloni, rompicoglioni e rovina vacanze”).

I percorsi flessibili, poi,  hanno necessità di classi poco numerose. Perché? Perché una classe di trenta ragazzi è come una cucina con trenta fornelli sui quali ci sono trenta cibi diversi, e riuscire a portarli a cottura, magari raggruppandoli per aree omogenee, senza far scuocere o bruciare alcuno di essi è un’impresa, specialmente se il docente è da solo. 

Più allievi per classe, meno docenti a disposizione, e solo le pietanze che godono di particolari condizioni saranno a puntino, le altre o bruceranno o scuoceranno..

Alla faccia della scuola che “riduca la dispersione”.

“…Viene da chiedersi come mai, a fronte di risorse limitate per tutti, alcune scuole chiedono il contributo volontario alle famiglie e altre no. Qui entra in gioco la capacità gestionale dei dirigenti. … Ma con troppa leggerezza si chiedono contributi alle famiglie. Sono assolutamente contraria, va evitata questa prassi un po’ lamentosa e in pochi casi giustificata. La scuola pubblica non deve costare..”

Come si vede che chi parla non conosce l’argomento!

Capacità gestionale dei dirigenti? La chiamerei capacità di sopravvivenza altro che!

Perché alcune sì ed altre no? Per via dei laboratori (più ne hai e più costano, specie quelli di chimica), dei corsi di recupero, delle attività di supporto alla didattica…

Gestire una scuola vuol dire far funzionare un ingranaggio complesso come quello di un orologio a movimento meccanico. Centinaia e passa rotelle che spesso hanno difficoltà d’incastro tra loro, e che solo un’adeguata alchimia le può far girare adeguatamente.

Il lavoro extra è da sempre volontario o pagato quando arrivano i soldi dal ministero, ed io lo posso testimoniare con anni d’esperienza in Consiglio d’Istituto ed in vicepresidenza …

Già, la scuola pubblica non deve costare, ma come minchia fai ad andare avanti se son anni che i fondi nelle scuole son ormai solo quelli della macchinetta del caffè?

Leggerezza nel chiedere aiuto alle famiglie? Un tubo! Disperazione direi!

Mia Cara Signora Sprezzante, prima di aprir bocca perché non legge quello che ho scritto in tanti anni nel mio blog (e nel mio libro), come ad esempio “Una presa per i fondelli” del 2007 o “CLASSI e classi” o” Il pranzo è servito” del 2008, tanto per restare lontani dal tempo odierno…, sicuramente qualcosa di più sensato da dire lo trova!

POVERA, POVERA SCUOLA !!!ultima modifica: 2010-03-27T18:35:25+01:00da
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