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IL DIRITTO AL TURPILOQUIO

 Ho appena finito di guardare la puntata di “Presa diretta”  dal titolo La scuola fallita” che ho registrato domenica sera.

In questo momento se fossi un drago, quelli delle favole che sputano fuoco, mezza Italia sarebbe in fiamme!

Figli di puttana! Fratelli di puttana!, Nipoti di puttana! E magnaccia i loro padri!

Ecco cosa sono quella manica di ladri che tiene i cordoni della borsa che contiene anche i soldi miei!

Voglio la licenza di caccia libera nei confronti di quella sottospecie di esseri viventi che con insuperabile arroganza stanno razziando e stuprando la scuola pubblica.

Voglio che il fulmine dell’indignazione popolare faccia scempio dell’altezzoso mondo delle scuole private, ed in primis di quelle confessionali, che rifiutano il debole per gli interessi di una casta “con la puzza sotto il naso”.

Il diritto allo studio è diventato un privilegio degli abbienti.

La scuola pubblica viene soffocata dall’insolvenza di quello Stato che la deve garantire.

Ma i soldi non mancano per quelle facce di cu.. che girano con la macchina blù nuova di zecca, mentre la polizia aggiusta i motori con lo scotch.

I soldi non mancano per le serate in albergo a “sei o quasi sette” stelle in cui il culo delle donnine deve essere di classe per potersi appoggiare sulle ginocchia del puttaniere di turno!

Mavaffanc…!!!

Quante volte ho denunciato lo sconcio della scuola senza mezzi.

Quante volte ho raccontato che mi sono portata il PC vecchio da casa perché era più moderno di quelli in dotazione al “mio” ITIS .

E sicuramente sia per l’ambiente che per le attrezzature quella scuola sta meglio di tante altre.

Il robottino che si arrampica sui vetri che ha vinto premi, anche internazionali, è stato progettato e costruito in quelle aule, con i mezzi elemosinati dalle aziende della zona.

Come gli strumenti per i laboratori chimici comperati con i fondi reperiti con “collette” camuffate da analisi delle acque e dell’aria, o da prove di sintesi di composti vecchi con nuovi catalizzatori. Tanto utili per la didattica quanto inutili per le aziende.

E questo mondo che ha garantito un futuro migliore di quello prospettato inizialmente a tanti adolescenti “che non avevano voglia di studiare” o che dovevano “pensare alla famiglia” in disagio socio economico, viene affogata nel fango della società voluta dagli arroganti intrallazzatori che mandano i loro figli nelle scuole private “migliori di Milano”, quelle di suore o dei gesuiti, che “formano la prossima classe dirigente”, per la modica somma che va dai 6000 €  ai 9000 € extra esclusi (cioè ti paghi le lezioni di musica, arte, nuoto, tennis, e di ripetizione se ne hai bisogno). Quelle scuole che emarginano chi ha “dei problemi” o “crea problemi” per offrire sul mercato “ambienti sani e puliti”, mentre vengono tagliate alle scuole pubbliche le ore degli insegnanti di sostegno.

Ed queste dovrebbero essere scuole cattoliche?

Guarda caso i genitori che iscrivono i figli a quelle scuole son tutti ”liberi professionisti”, o medici … o figli di figli di puttana!

Forse avrei potuto mandare mia figlia in una di quelle scuole, anzi mi è stato chiesto perché non lo avevo fatto. Piuttosto che sporcare la mente del mio unico investimento per il futuro in quelle tane di serpi classiste e false l’avrei educata da me!

Le ho comunque offerto tutti quei supporti per la sua crescita che le scuole private offrono, ma con il valore aggiunto della mia attenzione, dal corso di nuoto ( “non voglio che se cade nell’Adda mi affoghi”) all’inglese dalla scuola materna (corso organizzato con docente di madrelingua dai genitori) e poi fino all’università, alla chitarra abbandonata dopo aver imparato a strimpellarla.

Ed ora è un’adulta in grado di guardare in faccia chiunque con lo sguardo scevro da pregiudizi, apprezzando il valore del pensiero libero, onesto e leale, e non che non si piegherà  mai a compromessi in nome del profitto né personale né collettivo.

Ma quando la scuola crolla, il territorio frana, (.azz! In quella zona ci son almeno due terremoti al giorno!!!), il lavoro va a puttane.. ma non le paga perché non c’è il becco di un quattrino, e lo stato non investe più nella formazione dei giovani riempiendosi la bocca con balle sui licei e sulla comparazione con l’Europa, il futuro è delineato!

Siamo nella merda, e andranno a scavar merda, così ci sarà lavoro per tutti!

IL DIRITTO AL TURPILOQUIOultima modifica: 2010-02-16T18:47:00+01:00da
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