A.A.A opinioni e pensieri in libertà offresi..

Esame di Maturità

..dal mio diario di una decina di anni fa…

 

Anche quest’anno mi hanno fregata!

Maturità ad una ventina di chilometri da casa, per fortuna per una materia che più o meno conosco, non come qualche anno fa, che ho avuta la nomina in un istituto professionale per odontotecnici, per  una materia che non sapevo neppure esistesse! Ho dovuto studiare per un mese, per non fare la figura dell’ignorante. Figuriamoci! Sono andata a chiedere informazioni anche al mio dentista! Poi, grazie  all’esame scritto, mi sono erudita a fondo su come si fa una protesi “a cera persa”, insomma una dentiera!  Però mi sono divertita allora!

In un’altra commissione presente in quella scuola, la presidente si è accorta del “contrabbando” delle soluzioni della seconda prova scritta in un panino.

E’ successo un macello! Il bello è stato che, per errore hanno passato la telefonata dell’Ufficio competente del Provveditorato a me, che non sapevo nulla.  

Una persona arrabbiatissima mi ha assalita con una serie di domande alle quali pensava non volessi rispondere. Naturalmente io, come si dice, “cadevo dal pero”,  anche perché la prova scritta per noi era il tema “sulla dentiera”, difficile da falsificare, quindi mi son beccata minacce su minacce finché non è stato compreso il fatto che ero della commissione sbagliata, ed allora sono iniziate invettive  su pretesi “inciuci” della scuola colpevole. Per fortuna son stata salvata dalla presidente dell’altra commissione, che, a quel punto,  non ho invidiato neppure per un attimo! Viva le dentiere!

Questa volta, normale routine. Per fortuna i miei spostamenti in macchina si son svolti sempre “in controcorrente” rispetto al traffico, quindi con tempi normali.

I colleghi di lavoro, non essendo la prima nomina in quella scuola, li conoscevo già in parte, il presidente, una persona competente, quindi tutto è filato liscio, seguendo le regole scritte, e non scritte, della maturità “mezza e mezza”. 

La mezza commissione interna cerca  sempre di valorizzare gli allievi e alzare i voti, l’altra mezza commissione, esterna, tira ad abbassare i toni, per raggiungere una media ponderale almeno vicina al giusto (deducibile dal curriculum degli anni passati oltre che da quello dell’anno in corso). Qualche scaramuccia verbale, qualche sbadiglio, un lavoro faticoso di estrapolazione da poche righe scritte del reale livello di competenza raggiunto.  Poi il colloquio orale, la classica stanza con i banchi messi ad U, con la divisione tra materie letterarie, scientifiche e tecniche, ed i ragazzi con la loro sedia che scivolano da un settore al successivo.   

Mi annoio sempre, ad esclusione dei pochi minuti dedicati al colloquio con me.  Per passare il tempo ho fatto i ritratti dei candidati, (perché non sono allievi, ma candidati .. al nobel o alla forca?) , mentre mi mostravano il profilo.  Dopo il quinto o sesto ho iniziato a coglierne meglio le  caratteristiche peculiari, ed il collega vicino riusciva perfino a riconoscerli.  Dopo tanti anni uno di loro mi ha incontrata e riconosciuta, ed io l’ho ritrovato in quella vecchia agenda..

“ ..emozionato, le mani tremano leggermente, apre sul tavolo una cartina colorata per raccontare il suo stage. Lentamente la voce acquista sicurezza, ma il linguaggio è “elementare” e rivela una struttura culturale piuttosto essenziale.”

Ho scritto sotto ad uno dei ritratti.

“ .. Atteggiamento sicuro, tradisce l’emozione con un leggero tremore della voce. Cerca l’attenzione di tutti i membri della commissione. Teme che le domande nascondano tranelli, tradita da una sorta di aggressività verbale nelle risposte…”

Altro commento sotto il profilo di una ragazza.

“ .. Occhi chiari, piccolo difetto di pronuncia, preparazione modesta, ma sembra abbia ottime caratteristiche di esecutore, l’ideale per il mondo del lavoro.” …

Ogni ritratto qualche parola, così al momento della discussione del voto finale, sicuramente non  sbagliavo persona.

Tra i ritratti dei ragazzi, ci scappa anche quello di un collega. Due tratti essenziali per immortalare quello strano naso adunco, quel mento prominente. 

Finiti gli esami, esposti i risultati, Basta!!  

E’ stato un anno faticoso, pieno di frustrazioni per proposte rifiutate o discorsi inascoltati.

Dal primo di settembre chiudo con ogni attività di collaborazione, tanto non ci ricavo né onori né danaro, ma solo tanti ..”quella là chi si crede di essere”.. “.. Ma che diamine vuole quella là! ” tanto da aver l’impressione di non aver più nome né titolo, ma essere solo “quella là”, una specie di virago, che vuole affossare l’universo maschile per ergersi come il colosso di Rodi a guardia di un porto, quello della scuola.

Il mio bagaglio d’esperienza lo porto con me, come porto con me le spalle larghe su cui poggiare ogni scomodità,  tanto so che chi prenderà il mio posto butterà ogni cosa al vento e ripartirà daccapo, esattamente come successo tante altre volte, .. e sarà così che la tela di Penelope non finirà mai.

Esame di Maturitàultima modifica: 2009-06-24T19:16:10+02:00da
Reposta per primo quest’articolo