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G 7 e mezzo

Lo sapevo!! Quando la voce dissenziente da sussurro diventa grido, quando questa voce riporta parole sensate, quando sentendo il grido altre voci si uniscono, allora arriva il momento di assordare con un tuono, e di approfittare della sordità per soffocare ogni lamento.

“Su internet manca una regolamentazione internazionale uniforme. – afferma il cavaliere –  Credo che al prossimo G8 si possa portare sul tavolo questa proposta”

Non sarà un G8 , ma un G7e mezzo! Perché nel Gruppo delle potenze l’Italia ormai conta meno della metà, nulla vale il sedere sullo scranno della presidenza, quando la statura morale è inferiore a quella dei tacchi portati per elevare quella fisica!

Ho letto molte parole sulla “proposta in pectore”, e quella che mi ha fatto inorridire e della quale continuo a dubitare tanto mi agghiaccia, è un’ idea del ministro degli Interni Maroni che sembra abbia annunciato un “numero identificativo” per ogni utente del Web. Un’idea che viene da lontano, dal numero indelebile tatuato sul braccio degli ebrei nei campi di concentramento, un orrore che ho visto  nella mia infanzia marchio indelebile sulla pelle di un’amica di famiglia, e che mi rende ancor oggi sgraditi i tatuaggi.

Non sono allergica al mettere nome e cognome sotto le mie parole, io sono ampiamente identificabile perché accanto allo pseudonimo metto il nome, pubblico, rintracciabile. Sono furiosamente contraria ad un numero identificativo di carattere persecutorio.

Voglio la mia libertà! Libertà di scelta, libertà di scegliere se vivere o morire, se curarmi o no, se credere in Dio o no, libertà di criticare chi mi governa, chi mi governa con la frode delle preferenze negate, e questa mia libertà la voglio perseguire a tutti i costi.

Ma come si possono accettare in silenzio, magari riverente, affermazioni del tipo :

«Ma che vergogna! Tutti dovrebbero andare a casa: i politici della sinistra e i direttori dei giornali. Se uno è coerente deve cambiare mestiere. Gli italiani lo sappiano. Scusate se parlo così ma questa volta è troppo grossa».  Affermazione con cui il prèmier torna a polemizzare con l’opposizione per gli attacchi «strumentali» sul “caso Sky“.

Sinceramente io manderei a casa destra e sinistra! Lui in testa, e pagherei di tasca mia la fanfara per accompagnarli!

Anche i tifosi che lo accompagnano son degni di lui :

«Veltroni? Dovrebbe scomparire, fa promesse che non può mantenere». «Berlusconi? Se non ci fosse l’Italia sarebbe nel caos»  dichiarazioni che il “maestro venerabile della P2 Licio Gelli” , supporter  indefesso del cavaliere, offre a piena bocca all’intervistatore,(che evidentemente non aveva di meglio da intervistare sul mercato, o…).

Vorrei almeno avere la libertà di riportarle, domandandomi a chi lo strabismo evidente del vecchio blaterante sia di appoggio.

Una volta dicevano che nella botte piccola c’è il vino buono, ma ora penso che il germe dell’egoismo condito con il delirio di onnipotenza  porti il contenuto di certe botticelle ad essere dannoso. Certe persone prima di aprire bocca e darle fiato sarebbe opportuno vagliassero le parole, mentre pensano di “poter tutto” e che “tutto sia loro concesso” compresa l’onniscenza.

Renato Brunetta, durante una lectio tenuta oggi all’Università Luiss, ha detto :  «Non mi piace lo slogan ‘questa crisi non la paghiamo’ e non mi piacciono le generalizzazioni: non esistono i giovani come categoria. I giovani sono a volte anche molto pecoroni». Concludendo il pensiero poi con :  «in Italia gli ascensori sociali funzionano poco e la probabilità che un figlio continui a fare lo stesso mestiere del padre è molto alta, molto più che in altri paesi europei, e questo non va bene».  (Spero lui sia sterile!)

Come si dice ha perso una meravigliosa occasione di tacere.

Altra botte piccola con pessimo contenuto!

G 7 e mezzoultima modifica: 2008-12-04T20:10:00+01:00da
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