…ma di che cosa posso parlare io se non di scuola! Trent’anni dietro la cattedra (per essere sinceri ero sempre davanti alla cattedra, o fra i banchi, o alla lavagna, o nei laboratori con “le mani in pasta”) mi hanno marchiata a fuoco.
Il decreto sulla scuola è diventato legge ( anche se i tagli lo sono da giugno) e, mentre lo spulciavo a dovere, mi sono posta una domanda :
1) Che scuola frequentano o hanno frequentato i figli di tutti i parlamentari che hanno avuto a che fare con i governi degli ultimi dieci anni?
2) Quanti di loro hanno frequentato scuole tecniche?
3) Quanti sono stati negli asili comunali o statali ?
4) Quanti hanno proseguito gli studi in Università italiane e poi sono stati assunti come ricercatori?
Sarebbe una bella inchiesta che, fatta con tutti i crismi dell’onestà e della statistica, forse potrebbe chiarire tanti provvedimenti “poco intelligenti” (per essere gentile). Anche un’inchiesta sulle scuole frequentate dai parlamentari stessi potrebbe essere interessante (vedi Gelmini).
Uhèe! Cavolfiori! Hanno tolto soldi alla scuola cattolica! Quella dello stato che lui rappresenta è talmente ricca sfondata che se ne può certo fregare! (cosa diceva Calamandrei?)
La “privata” che conosco ha rette annue superiori a quelle del Politecnico di Milano per la facoltà d’ingegneria, naturalmente esenti da qualunque “catastrofe” che possa capitare agli istituti, caso in cui si chiede un, diciamo, obolo contributivo proporzionale alle spese da sostenere, soldi che nessuno rifiuta per malinteso timore di ritorsioni o di differenziazioni. Per un ITIS le tasse d’istituto sono di poche decine d’euro, basterebbe alzarle a poche centinaia e le scuole pubbliche non fiaterebbero davanti a qualche taglio. Ma in questo caso sarebbe ancora garantito il diritto allo studio? Si insiste tanto sulla matrice cattolica nell’educazione, nessuno racconta però che in alcune scuole confessionali
Ma tutte le discussioni e i dibattiti sono sul tema del voto di condotta o dell’uso dei numeri invece che dei giudizi, ma questi son specchietti per le allodole, perché sono argomenti che possono anche essere condivisi, mentre nessuno potrebbe appoggiare i provvedimenti legati ai tagli che innescheranno una vera e propria dequalificazione della scuola, come la netta riduzione degli orari di lezione e l’aumento degli allievi per classe dovuto alla soppressione di interi plessi scolastici, cioè quelli con meno di 500 allievi. Nel caso ad esempio delle superiori si tratta di scuole che hanno quattro corsi dalla prima alla quinta con 25 allievi per classe, una cosetta decente per una cittadina di provincia magari distante dal capoluogo una trentina di Km. Poi dicono che i genitori si arrabbiano! Sai quanto costa un abbonamento al treno o al pulman? Per una media dell’obbligo, invece, se mettiamo 30 allievi per classe, per 3 anni di corso son 90 ragazzi, al 500 ci si arriva con ben cinque corsi completi ed uno spezzone! Bagattelle! Fermo restando che “tivogliovedere” ad insegnare qualcosa a 30 ragazzini delle medie di oggi. Ci vorrebbe il gatto a nove code! (E’ notizia fresca fresca una sospensione di alcuni provvedimenti che colpirebbero le isole ed i comuni disagiati. Da Il Messaggero : ROMA (6 novembre) – Slitta la chiusura degli istituti con meno di 50 allievi prevista per l’anno scolastico 2009-2010 nel decreto sul contenimento della spesa sanitaria. Noto che entra nel provvedimento sulla sanità… mentale?)
Forse sapere a quale scuola vanno i loro figli mi permetterebbe di capire meglio con chi ho a che fare ..