<< ROMA (26 ottobre) – Per il ministro delle Riforme Umberto Bossi ci vorrebbero delle graduatorie regionali per gli insegnanti, da sostituire a quelle nazionali per evitare che i prof si spostino in continuazione «come in un tour operator». Durante un comizio che ha tenuto a Sotto il Monte…>>
Questa la trovo decisamente esilarante! Se non ricordo male quando si iniziava a parlare di tagli sulla scuola si disse che i docenti in esubero avrebbero potuto essere impiegati nel settore turistico… Che sia stato un “ lapis froidiano” (Lapsus freudiano)?
Mioddio, il discorso delle graduatorie regionali ha un senso se ci si riferisce alle supplenze brevi durante l’anno scolastico, perché è più facile “trovare” chi accetti 15 giorni di lavoro precario magari a 50 Km da casa che a 800, è invece cosa diversa se la supplenza dura più di 30 giorni. Ma con questi chiari di luna è un problema assolutamente inutile da porsi, visto che nelle scuole non ci son fondi per pagare i supplenti. Allora “L’è tant per dir..” !
Poi parlando dell’opportunità della riforma ha detto..«.. Senza contare poi che c’è il problema che al Sud è più facile
Aggiunge poi.. «Sembra davvero un nuovo ’68 . Io lo sapevo che se si cerca di modificare la scuola la sinistra si scatena, non ha più gli operai e adesso usa come motore gli studenti».
Già, non ci sono più gli operai, perché son tutti “a spasso” visto che l’attuale situazione delle banche ha messo tanti
Chissà perché si sente dire che mentre i consumi legati ai generi di prima necessità continuano a contrarsi, quelli dei prodotti d’elite sono in crescita. Sicuramente il “Mario Rossi” nazionale, operaio con il mutuo, non si mette in coda per comperare la Ferrari , né investe in arte o gioielli. Anzi non ha neppure il fiato per gridare la sua rabbia!
Nel ’68 ero all’Università, ed ho vissuto il cambiamento in prima persona, quindi posso ben testimoniare che sono due situazioni assolutamente diverse.
Allora c’era in ballo una trasformazione sociale, i giovani chiedevano una “modernizzazione”, un adeguamento della struttura che favorisse la diffusione della cultura.
Oggi lottano per non morire strangolati da un taglio dei fondi statali, e dalla “privatizzazione” degli atenei che porterebbe ad un aumento vertiginoso delle tasse universitarie, che si rischia diventino come in America rendendo la laurea un privilegio. Naturalmente il peggio sarebbe per le facoltà scientifiche, quelle che devono offrire laboratori adeguati, nei quali si fa spesso quella ricerca di base che poi sviluppata porta alle “scoperte del secolo”.
Una vita fa ho costruito apparecchiature di distillazione usando perfino i secchi di latta come “bagnomaria”, per la scarsità di risorse, ma quante cose ho imparato a fare!
Oggi vogliono rubare anche i secchi, e con questi l’allegria dei giovani che già stanno guardando al loro futuro nella prospettiva di emigrare, come sta succedendo a mia figlia ed a molti dei suoi colleghi.
E nel frattempo sui giornali ci triturano gli zebedei con la “guerra di cifre” sui partecipanti alla manifestazione del Circo Massimo. Come fosse importante un numero! Erano tanti, punto. Erano quelli che erano, punto.
Il Circo Massimo.. ci correvano le bighe, ora ci fanno correre le beghe, quelle piccinerie che non hanno nulla a che spartire con la vita di troppa gente, quella stessa gente che dicono li abbia “legittimati” a far ciò che fanno.
Mentono sapendo di mentire! Nessuno di noi “popolo cencioso e cane” ha messo una crocetta sul nome del “suo” rappresentante, ma si è dovuta accontentare di scommettere su di un gruppo di partiti, sperando che alle parole seguissero i fatti, mentre son seguiti solo spot mediatici, dietro ai quali è nascosto il più becero abuso, quello delle leggi ad personam e del taglio al sociale.