Ma che diamine! Certo che ci vuole un faccia da fondoschiena ed un cervello da ipermercato per sconvolgere la nostra estate con una pirlata del genere!
Con tutte le cose che stanno andando storte c’è qualche microcefalo che perde tempo a “velare” le pudicizie scoperte di una copia di un dipinto del Tiepolo con la patetica scusa che potrebbe offendere qualche spettatore!
Logico è abituarsi all’evoluzione del concetto di decenza che procede passo dopo passo, e improvvisamente cosa non ti fanno i “depositari della conoscenza” nel campo della comunicazione del governo in carica? Fanno “velare” per pudore il capezzolo di una donna su di un dipinto!
Ma siccome “il diavolo fa le pentole e non i coperchi”… visto che le cose dette davanti a quello sfondo son sempre velate da un opportunismo venale e becero, se non addirittura decisamente stravolte , ecco che per giustizia inconscia, (purtroppo sarebbe bello che ci fosse la consapevolezza almeno in chi lo ha fatto fare, ma ne dubito fortemente) un’anima candida ha ben pensato di “velare il seno scoperto di quella povera “Verità”, così da non sovrapporla denudata magari alla figura di una delle giovani ministre in carica, “notoriamente non avvezze a tali esposizioni”.
Nel dipinto la “povera figliola”, immagine della Verità, è mollemente posata su un soffice tappeto di nubi, e stringe nella mano destra uno specchio, simbolo forse dell’ inammissibile doppiezza, mentre con la sinistra sorregge il disco solare, simbolo della luce della Ragione, mentre il corpo parzialmente svestito,(Verità nuda e cruda”) si ritrova stretto tra le braccia di un vecchio dalla pelle raggrinzita, il Tempo, che metaforicamente la denuda per mostrarne la bellezza.
Quanta poesia e quanta verità in questa metafora pittorica! E quanto sarcastico è il destino che ha fatto coprire la nudità!
Ogni giorno spuntano qua e là immagini in profondo contrasto :
Nelle strade, nei parchi cittadini e nei supermercati si incontrano famiglie intere, persone anziane, gente “borghese” che cerca refrigerio nell’aria condizionata dei centri commerciali o nei giardini, che guarda preoccupata le vetrine e compera solo il necessario.
Sotto il seno pudicamente velato qualcuno inneggia al proprio trionfo, sbeffeggia chi non ci crede e promette la luna, quella luna che riconosce sempre meno splendente, ma che avrà luce sufficiente per illuminare le sue notti e quelle di una stretta cerchia di amici e sodali.
Un seno nudo non offende più nessuno, un piatto vuoto a causa di un lavoro precario o della perdita del posto per “esubero”, quello ingiuria davvero!