In questi giorni si sprecano dibattiti ed inchieste che partono dal letale pestaggio di Verona.
Altri giovani che compiono atti di prevaricazione su più giovani di loro. Ed altri che più o meno nascostamente tentano di far rivivere passati nefasti.
Ma cosa succede?
Succede che cominciano a “maturare” i frutti di quella generazione allevata secondo le regole della “nuova psicologia infantile”, quelle che suggeriscono agli educatori di non porre limiti ai pargoli per non tarpar le loro ali creative.
E’ la generazione dei figli di genitori colpevolizzati dalla loro carenza di tempo al punto da cedere ad ogni richiesta. E’ la generazione della tv-baby sitter senza filtro alcuno.
Ma come si può pretendere che un ragazzo non sia ammaliato e sedotto dal potere della forza come soluzione ad ogni bisogno?
La gioventù vive con il filtro del colore, vede tutto o bianco o nero, è per istinto portata a cavalcare gli estremismi, e solo la maturità di chi forma la società può insegnare il limite.
Qualcuno per proprio interesse fomenta odi irrazionali, dilata paure esistenti, mostra ombre inesistenti, e prospetta soluzioni radicali.
Cosa vogliamo che succeda in un momento sociale in cui tutti gridano, gli uni contro gli altri, in cui ogni pretesto è buono per inveire contro l’avversario, senza limiti di linguaggio, senza rispetto per alcuno, con casse di risonanza faziose, e con pubblico privo di quella ferrea morale che l’educazione familiare, prima che quella della scuola, dava ai giovani d’un tempo.
Ed ora tutti a piangere sulle malefatte di chi “mena” ed uccide, stupra e filma il fatto, taglieggia “per sport” e non si sente colpevole.
Lacrime di coccodrillo!
Abbassate i toni, criticate aspramente le dispute televisive, favorite i confronti civili, disprezzate chi usa il turpiloquio, condannate a pena certa chi delinque, denigrate chi non rispetta gli altri,
Ma cosa dico! .. se chi deve dare l’esempio predica bene e razzola male.