A.A.A opinioni e pensieri in libertà offresi..

IL SUONO DEL DOLORE

Ci sono giorni in cui l’unica cosa giusta da fare è stare in silenzio, possibilmente da soli con i propri pensieri liberi di formarsi e di scomparire nella più assoluta immobilità del vivere normale.

Come onde di nebbia che appaiono, si addensano ed all’improvviso scompaiono i pensieri nascono e viaggiano nella mente, fino a formare quasi una catena di concetti che inducono una di quelle strane cose che si chiamano “riflessione”, e che se espresse portano a discussioni a non finire, o a imbarazzati silenzi.

E’ da domenica mattina che ascolto quanto vien detto e leggo quanto vien scritto sulla disgraziata morte di quel ragazzo romano, ed osservo la strumentalizzazione del fatto,  l’ignobile gara alla ricerca del commento più cattivo, della lacrima più calda, del ricordo più straziante, provando un profondo rancore per chi non comprende che la spettacolarizzazione  di ogni evento è benzina su di un fuoco fatto di  rabbia e risentimento non tanto per chi ha causato l’accaduto, ma che nasce da una vita sempre più povera di rispetto, e sempre più ricca di vanità.

In ogni momento ho avuto la sensazione che l’avvenimento venisse manovrato ad arte allo scopo di portare in secondo piano qualche altro problema, ma quello che mi ha colpito profondamente è stata l’impressione di una testa offerta sul piatto sacrificale quasi con timore, forse a  celare la colpa di non aver mai valutato quanto delicato e professionale sia il compito richiesto a coloro che pretendiamo ci difendano.

Ora si indica con il dito puntato l’errore dell’uomo, si condanna senz’appello l’atto inconsulto, senza pensiero alcuno per il dolore di chi lo conosce , di chi  divide con lui una divisa, di chi deve subire ogni giorno una vita fatta di rischi e di frustrazioni, immerso in quanto di più brutto ci sia al mondo, la cattiveria umana. 

Il capo chino di chi per lavoro “pretendiamo” ci protegga accanto alla testa fieramente alta di chi indegnamente ci rappresenta è ancora una volta la dimostrazione di come le cose vadano alla rovescia, perché i primi, umani nei loro errori, modesti nei loro compensi, possono essere sacrificati in qualunque guerra , mentre i secondi, “divini” nella loro  intangibilità, esagerati nella loro avidità, sopravvivono a qualunque costo, fosse pur anche la miseria di tanti, perché geneticamente modificati a porre sempre l’io davanti ad ogni azione privi del senso del limite.

IL SUONO DEL DOLOREultima modifica: 2007-11-14T19:20:08+01:00da
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