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MEGLIO IL SILENZIO

Molti, forse troppi anni orsono, ma a me sembrano solo un pugno d’ore, mio padre se ne andò, mi è ancora difficile dire morì perché inconsciamente ho sempre rifiutato l’evento, lasciandomi a guardare attonita un’intera vita da vivere, erede del suo stesso aspetto e carattere. E’ molto strano, ma solo da pochi mesi e casualmente ho scoperto di aver rimosso completamente dai miei ricordi quel giorno, mentre rimangono indelebili quelli dei precedenti e successivi.

Ricordo attorno alla mia famiglia ed a me tante persone, e ben chiare ho frasi di elogio uscite da bocche che avevano sempre sputato veleno, espressioni di ricordi zuccherosi inumiditi da un pianto indotto, carezze fatte da mani mollicce immediatamente  allontanate con cortesia,  e la ricerca di un abbraccio sincero solitamente senza parole.

Da allora ho sempre osservato con occhio critico quello che segue alla morte di qualcuno, disprezzando profondamente tutti coloro che, con estrema faccia tosta, dopo  un’intera vita di malevolenza si mostrano “sinceramente addolorati”.  

Partecipare al dolore altrui è un sentimento che si ha oppure non si ha, e non comprendo , soprattutto non approvo, il malinteso obbligo sociale di “condolersi”.

Se l’opinione che si aveva del defunto era pessima, com’è possibile , per una malintesa regola non scritta, trasformarla in accettabile? Se nel profondo ci fosse stato rispetto, perchè nasconderlo “in vita” e rispolverarlo come vestito per il funerale?

L’onestà intellettuale e morale  suggerisce di tacere in questo caso, ed il silenzio è più dignitoso di un finto cordoglio espresso per consuetudine.

Enzo Biagi se n’è andato, molte parole son state dette per ricordarlo, molte bocche che avrebbero dovuto restar chiuse hanno parlato, mi piacerebbe molto leggere il suo commento.

MEGLIO IL SILENZIOultima modifica: 2007-11-07T19:30:00+01:00da
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