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STUDENTI IN PIAZZA : CI AVREI SCOMMESSO!

Scioperi e manifestazioni degli studenti sono uno dei fenomeni metereologici caratteristici dell’autunno.

A settembre comincia la scuola, le camicie sono ancora con le maniche corte, la pelle è ancora colorita dal sole estivo, l’odore della vacanza accompagna i ragazzi nelle aule, e ricominciare ha i tempi dilatati della passata fase fancazzista.

A ottobre, le cose cominciano a girare, si son fatti i primi passi verso le nuove mete, e qualcuno comincia a pretendere i primi controlli sul livello di apprendimento.

Serve una pausa. Una prima pausa!

Sciopero !!

Ottimo, ma la motivazione?… Il mondo della scuola offre il fianco a mille possibili contestazioni, basta sceglierne una decina, nel mazzo si troveranno senz’altro quelle più consone alle idee d’ognuno.

Detto e Fatto!

Quest’anno, poi, il ministro Fioroni ha offerto su di un piatto d’argento il grido di sollevazione della popolazione scolastica : “ NO agli esami di riparazione!”

E Te Pareva!?! L’avrei scommesso! Era una cosa prevista perchè è più che logico che dopo aver portato le ciabatte per anni, se ti costringono a mettere le scarpe, pur anche comode, i piedi ti faranno un male cane!

-“Ci vogliono rovinare l’estate!”-

E gggià! Che cosa avevo detto nel post “La vedo dura”? Esattamente questo!

-“Non è possibile che per una materia insufficiente si sia bocciati!”-

E gggià! Vogliono rompergli le uova nel paniere, visto che regolarmente più di qualcuno, vorrei dire tanti, mettevano in conto il debito non saldato, così studiavano anche due materie in meno!

-“Coloro che non hanno i soldi per le ripetizioni ci andranno di mezzo! “-

Disinformazione allo stato puro! I corsi sono previsti in fase d’anno scolastico in più riprese, quindi chi studia non finisce con il debito. Poi son previsti anche d’agosto, gratuiti, fatti dalle scuole, ma naturalmente rovinano il bel far nulla dell’estate!

Nel mazzo delle rivendicazioni c’è poi anche il caro libri, che dipende dalle case editrici, ma che può giustamente portare all’istituzione da parte delle scuole del comodato d’uso, che ha i suoi costi per i bilanci, come lo hanno i corsi di recupero.

C’è inoltre il degrado delle strutture scolastiche, come punto di lotta sacrosanto, ed anche il finanziamento delle private alla faccia dei pochi quattrini dati alle pubbliche, ed altri giusti motivi da condividere per chi crede nell’istruzione.

Quello che pochi sanno, però, è che la maggior parte degli studenti aderisce allo sciopero per restare a casa a dormire, o evitare la fatica della preparazione ad un’interrogazione, oppure per fare una mattinata di “casino” che tanto si confà con la loro età, perché lo spirito di positivo impegno sociale nasce solo verso i 17-18 anni, e solo per coloro che hanno una formazione familiare in tal senso, mentre per i quattordici-quindicenni l’unico spirito è quello del branco, della contestazione a priori, e del fancazzismo.

STUDENTI IN PIAZZA : CI AVREI SCOMMESSO!ultima modifica: 2007-10-12T18:00:00+02:00da
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