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I Coniugi Assassini..

Situazioni simili..

Era un pomeriggio di fine estate quello in cui, con l'arrivo dei nuovi vicini, ebbe inizio un vero e  proprio periodo nero per la famiglia del mio amico.
La nostra amicizia era nata tra le impalcature del cantiere della casa che avevamo acquistata, parlando delle piastrelle per la cucina, delle soluzioni per la gestione degli spazi, e delle nostre vite, simili in molti aspetti, diverse in tanti altri. Il rapporto di "buon vicinato"tra di noi non è mai stato difficile, perché l'educazione comune  al rispetto delle regole di convivenza civile, unita al reciproco e spontaneo supporto in ogni situazione di difficoltà, ha sempre regalato a tutti un clima di serenità, ed, in alcuni momenti, di vera allegria.
Appena arrivati i nuovi vicini, uno scambio di sorrisi e qualche banalità, tentò di aprire le porte all'inizio di un rapporto disteso, che però, solo poche ore più tardi, si rivelò estremamente difficile.
Già! perché la nuova casa fu immediatamente inaugurata con frenetiche e rumorosissime attività passionali, più volte ripetute, con modalità differenziate e non "comuni", perduranti anche ben oltre la mezzanotte, ora in cui il silenzio della zona e del vicinato favorisce l'intelligibilità delle parole pronunciate, che, per di più, erano tali da creare profondo imbarazzo, oltre che impedire un tranquillo riposo, a chi non partecipava al "divertissement".
All'inizio i miei amici, pur nel disagio, ne furono divertiti, poi, continuando il disturbo particolarmente nelle ore notturne, iniziarono a subire il danno per la situazione sgradevole nei contenuti, e devastante per la prolungata perdita di sonno.
Agli approcci molto educati dell'amico, che riferiva dettagliatamente conversazioni udite, fu risposto dal vicino con negazione arrogante dei fatti, e con sprezzante ironia. Da persona educata al signorile rispetto nei confronti di chiunque, egli si risolse ad insonorizzare la stanza da letto, fatto che, pur attutendo il rumore, non risolse il problema, quindi il passo successivo fu di ricorrere ad un legale per trovare un po' di pace. Purtroppo la mediazione non ebbe esito favorevole, anzi, aumentò la frustrazione del mio amico per l'arroganza e la prepotenza dimostrata durante i colloqui dalla controparte. La situazione, dunque, precipitò verso un'azione legale, dai tempi necessariamente lunghi. Nel frattempo lo stress cominciava a minare la salute del mio amico, caduto in uno stato di depressione grave, perché costretto ad affrontare durante il giorno un lavoro logorante a continuo contatto con il pubblico e di notevole responsabilità, e dormendo la notte in modo discontinuo e per un numero insufficiente di ore, tanto da dimagrire visibilmente ed in modo preoccupante. La cosa che rendeva tutto più difficile da sopportare era la incredulità di tutti coloro che non avevano avuto occasione di "ascoltare il concertino", come gli ospiti della famiglia che subivano ovviamente le medesime molestie, evidenziate anche da un nipotino che non voleva dormire da solo perché "nella casa c'erano gli spiriti che lo svegliavano con i loro ululati".
In questi giorni si è risolto il giallo di Erba, con la confessione dei vicini di casa, e la descrizione della difficile convivenza fatta dai giornali mi ha portato a meditare sul fatto, efferato ed imperdonabile senza alcun dubbio, sulle  precedenti dichiarazioni della stampa concittadina in merito alla colpevolezza del marito tunisino, sulla descrizione della vita e della personalità dei due colpevoli.
In un parallelo con la situazione vissuta dal mio amico, mi domando cosa avrebbe potuto succedere se , invece che un  uomo colto, condizionato da un'educazione morale e civile di rara qualità, affiancato da persone capaci di consigli e di supporto morale, ben inserito in un contesto di amicizie positive, ci fosse stata una persona incolta, la cui fragilità fosse stata, in passato, influenzata da un contesto di aggressività, e, per colmo, a contatto con una società xenofoba, ed in uno scontro con un extracomunitario? L'immagine di "chiusura" della coppia assassina, suggerisce un isolamento che porta a superare il limite della normalità, sfociando nella psicopatologia criminale, dimostrabile anche con la mancanza di pentimento dei coniugi.
Non ci sono certo giustificazioni per l'efferatezza dei delitti, ma la società aggressiva, arrogante, polemica, assurdamente egoista e povera di quei principi morali che hanno fatto crescere la mia generazione, non deve nascondersi dietro il dito del biasimo, ma far tesoro dell'esperienza per modificare i suoi comportamenti.
I Coniugi Assassini..ultima modifica: 2007-01-14T18:15:27+01:00da
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