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Il vero muro della vergogna

PRIMA PAGINA – 09/10/2006
Il vero muro della vergogna
di Annamaria Gengaro 
su "Fatti & Opinioni"…
" USA-MESSICO

E' stata approvata sabato dal Senato negli Stati Uniti la costruzione di un altro pezzo del muro che divide gli Usa dal Messico: una aggiunta di 1226 chilometri, per contrastare l'immigrazione clandestina."
Ancora un muro! Una cinta di cemento per poter difendere un confine, che la natura non ha mai disegnato, dall'intrusione di "persone" che cercano solo una vita migliore. Da una parte la società opulenta invade gli spazi altrui per appropriarsi delle ricchezze in cambio di un tozzo di pane, e diffonde immagini di abbondanza e benessere, dall'altra esseri umani al limite della sopravvivenza, che credono in un futuro diverso, in un benessere che ha per loro il costo della vita.
Un muro, per nascondere la vergogna.
Un muro per allontanare i disperati.
Un muro per non vedere quello che non piace.
Un muro per illudersi che il mondo sia diverso.
Ma qual è il vero muro? E' l'egoismo dell'uomo, è la sua incapacità di rinunciare al proprio superfluo in favore di altri, e la sua paura di dover dividere il suo posto alla tavola riccamente imbandita con qualcuno che potrebbe essergli uguale.
Ho appena finito di sfogliare una rivista di arredamento, pagine patinate piene di immagini di ambienti luminosi, con enormi spazi arredati con cristalli e specchi, vasche con idromassaggio a minipiscina, docce fatte da due lastre di vetro sovrapposte, tra cui scorre l'acqua che esce dai fori di quella inferiore,  scale dalla balaustra di vetro, cucine superaccessoriate con il piano cottura che fa anche da tavolo. Perplessa mi domando
quale sia il "valore aggiunto" per tali nefandezze, perché di nefandezze si tratta! Caspita! Chi progetta cose del genere non pulisce la casa, non ha figli che girano, magari muovendo i primi passi, non è uso a far da mangiare, se non le famose due uova bollite.
Le nostre case hanno cinte e cancelli, i nostri paesi hanno territorialità delimitate, i nostri cuori hanno sbarre e lucchetti per non sentire il rimorso per il nostro egoismo. Il vero muro è proprio questo, ci isola dagli "altri", da coloro che ci arroghiamo il diritto di giudicare, che abbiamo il potere di sfruttare, che abbiamo la capacità di usare e poi gettare via. Il vero muro è la morte della nostra capacità di amare, il silenzio pieno del berciare imbecille della nostra vuota vanità, l'aridità della nostra indifferenza, l'angoscia che nasce dalla nostra avarizia.
E quando sento le grida di coloro che s'indignano perché  viene "sfiorata" la loro ricchezza, mi tornano alla mente le immagini degli occhi pieni di tristezza di quelle persone, che attraversano il "muro" del mare, vittime predestinate del mercato dello sfruttamento, nelle mani di quelli che si sdegnano di più.

Il vero muro della vergognaultima modifica: 2006-10-09T11:31:33+02:00da
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