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Ecco come si crea disinformazione

La Finanziaria dice di promuovere gli asini? Ecco come si crea disinformazione
di Annamaria Gengaro
Oggi, 5 ottobre 2006, mentre mangiavo ascoltavo il telegiornale, sinceramente non ricordo di quale canale, e ho seriamente rischiato di morire soffocata per l'informazione che veniva data, cioè che nella finanziaria, per ridurre le spese, c'era un suggerimento al mondo della scuola superiore, di promuovere i ragazzi per diminuire i ripetenti, e, con questo, favorire la fuoriuscita dal sistema scolastico di chi non aveva voglia di studiare.

Ma come!
Prima innalzi l'obbligo ai 16 anni, poi, dici che l'istruzione in Italia è a livelli da brivido, ed ora spingi a buttar fuori dall'obbligo scolastico praticamente tutti per diminuire le classi e spendere meno?
Dopo aver ristabilito una normale respirazione, poiché delle informazioni giornalistiche mi fido poco, sono andata a scaricare da internet il testo integrale della finanziaria, e, con pazienza, ho sfogliato, pagina dopo pagina, l'opera voluminosa del governo, fino ad arrivare all'art. 66, pag. 102, in cui si fa riferimento agli interventi per il rilancio della scuola pubblica.
Nel capo a) si dice che, oltre a rivedere i criteri per la formazione delle classi per il prossimo anno, cosa di pertinenza dei provveditorati, si devono adottare "interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto degli insuccessi scolastici attraverso la flessibilità e l'individualizzazione della didattica, anche al fine di ridurre il fenomeno delle ripetenze".
Cosa ben diversa da quella detta dalla TV!
Quanto è scritto vuol dire: "Gentilissimi signori docenti, vedete un po' di utilizzare la nuova normativa sulla flessibilità scolastica per aiutare i ragazzi che hanno difficoltà nello studio, invece di frullarvi i neuroni con progetti del cavolo che non servono a nessuno, così vedrete che non servirà chiudere gli occhi e mandare avanti anche le capre, ma quel minimo necessario per essere promossi lo otterrete anche da tutti quelli che, per fascia d'età, per difficoltà di rapporto con gli adulti, per partito preso a causa di qualche brutta esperienza precedente, hanno deciso di non studiare."
La difficoltà sta nella demotivazione della classe docente, che da anni lotta contro muri di gomma per adeguarsi a situazioni sempre più difficili, sempre più complesse, sempre più frustranti, armata solo della propria sensibilità ed esperienza, che, quando è scarsa, diventa indifferenza se non cattiveria.
A questo punto mi chiedo: "Tutte le berciate terribili in merito ai dardi della finanziaria sul popolo indifeso, saranno veri o saranno solo interpretazioni di parte, tese a sollevare l'indignazione di questa o di quella fazione, o semplicemente interpretazioni giornalistiche ad effetto?"
Sicuramente, per accertarlo, non mi leggerò tutte le 253 pagine scaricate, anche perché, tra quelle che ho leggiucchiato c'erano i soliti articoli esilaranti del tipo: "Al comma 2 dell'articolo 56 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, la parola "venti" è sostituita da "trenta"." E chi diamine sa di che cosa parla l'articolo che cresce di una decina?
Ecco come si crea disinformazioneultima modifica: 2006-10-06T16:41:39+02:00da
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