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L’ascensore può anche scendere..

Ministro Fioroni : “La nostra scuola non è ancora un ascensore sociale – spiega il ministro – I dati ribadiscono e sottolineano ancora una volta come il successo scolastico, anche in termini di apprendimenti e competenze, è strettamente connesso alle condizioni socio-economiche della famiglia. La nostra scuola non riesce a rompere la continuità con l’eredità che ciascun alunno si porta dietro”.

L’ascensore lo dovrebbero prendere i cervelli di coloro che determinano le politiche programmatiche della scuola, per salire dalle parti basse fino al cranio, sempre con il rischio di danneggiare anche quello!
Ma come è ipotizzabile che esista interesse per la scuola, se i modelli imperanti son quelli delle trasmissioni TV, che valutano la capacità d’intendere e volere dei cittadini pari a quella di un procione in calore!
I programmi che richiedono una qualsiasi forma  di capacità intellettuale sono relegati in terza serata, affiancati a “Sex and City” o non so cos’altro, visto che solitamente mi addormento con il telecomando in mano.
Son due giorni che l’etere è invaso dalla furiosa lite tra il dott. Sgarbi (assessore alla cultura del comune di Milano) e la dott.ssa Mussolini (parlamentare europea), entrambi più che attivi in un presenzialismo televisivo sospetto. (Quanto li pagano?) E per di più per trasmissioni di altissimo contenuto culturale, quali quella in cui alcuni bei pezzi di figliola si dondolano lascivamente, nei loro abitini più che minimalizzati, a compensazione dei supertacchi delle loro scarpe, in un pudico imbarazzo per non saper riconoscere la foto di Stalin o quella di un tacchino, ridacchiando, mentre quei pirla dei loro compagni di avventura, disperatamente cercano di nascondere la nausea per la situazione e, contemporaneamente, l’evidente attenzione per le rotondità intime, infilate  loro bellamente quasi in bocca.
E se cambi canale ecco la deprimente bagarre alla camera , con il terribile tentativo rap, assolutamente cacofonico e degradante. Cavolo! Invece di attaccare immediatamente la poca serietà di tutta, e sottolineo tutta la classe parlamentare, che da anni, con governi di destra, centro o sinistra, non fa altro che sputare addosso ad un popolo di elettori, che sfangano duro per tirare la fine del mese, ci si butta sulla comicità come jene sulla carogna!
Ma cosa deve imparare la gente da questa massa arrogante e litigiosa, quale valore di cultura ne trae, quale senso della realtà contingente ne ottiene, se non quello della rissa sempre e comunque?
Nei “miei” anni cinquanta (1954-59) la scuola era un passo importante nella formazione del futuro cittadino, i maestri erano rispettati, si facevano sacrifici seri per poter studiare, perché l’istruzione era un simbolo di prestigio, talmente importante che la TV appena nata produsse la famosa trasmissione “Non è mai troppo tardi”, in cui si insegnava a leggere e a scrivere per diminuire l’analfabetismo.
Oggi che la scuola è obbligatoria fino ai 15 anni, l’insegnante è un “mangiapaneatradimento”, imparare  le tabelline una “rottura”, e saper leggere e scrivere un optional, giusto quel tanto sufficiente per mandare un sms, anche sgrammaticato! Naturalmente , dice il ministro, i docenti devono essere in grado di ” progettare concreti assetti pedagogici,organizzativi, metodologici e didattici…” ma credo che non sappia di che cosa sta parlando! Solitamente le visite dei ministri vengono effettuate presso le elementari o i Licei, magari i più prestigiosi Classici delle città, mentre trascurano bellamente gli Istituti Tecnici e Professionali, che raccolgono la maggior parte della popolazione adolescente, con tutti i problemi e le difficoltà di crescita, con obiettivi spesso indeboliti da rapporti difficili con i docenti delle esperienze precedenti, scuole in cui la didattica diventa davvero una missione.
Ed i docenti, triturati come spazzatura dal tritarifiuti della società dell’immagine, sputano sangue o bile, a seconda del carattere, per dare un minimo d’informazione a persone che, entrando a scuola, chiudono la comunicazione con loro per partito preso, e che “desiderano” una scuola simile ad una trasmissione televisiva, e che pensano, in collaborazione stretta con i loro genitori,  di avere la competenza per giudicare quella dei docenti.
E’ una battaglia persa. Vorrei scaricare sulla scrivania di qualcuno la valanga di “progetti didattici” presentati, i vari POF (piani dell’offerta formativa), che prima si chiamavano PEI, ed ancor prima non ricordo come.. , i  milioni di parole  scritte per “concreti assetti pedagogici” dei miei corsi, le pagine e pagine di idee “regalate alla storia”, ed infine chiedere se mai qualcuno li abbia presi in seria considerazione, magari al solo scopo di dirmi brava, perché una volta, in uno dei miei progetti, ho scritto che andava “portato in discarica”, e nessuno se n’è mai accorto!
L’ascensore può anche scendere..ultima modifica: 2006-09-30T18:50:00+02:00da
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