COME SPAZZATURA

donna,femminicidio,politica,televisione,informazioneMi guardo allo specchio e vedo un essere umano con gli occhi pieni di tristezza.

Non vedo una donna, ma una mamma, una figlia, una compagna di vita, un agglomerato di sentimenti e fragilità, forza e debolezza, desiderio di esistere e di sparire, cioè un essere vivente come tutti gli altri.

Come tutte le donne del mondo.

Come tutti gli uomini del mondo.

Allora perché si arriva a trattare un essere umano come spazzatura, lasciandone il corpo chiuso in un sacco dell’immondizia sul pianerottolo delle scale del condominio?

E’ un ulteriore tentato omicidio di una donna, ma il disprezzo dell’atto di chiuderla in un sacco della spazzatura e come tale abbandonarla al suo destino, evidenzia una cultura dello svilimento del rapporto umano: l’io dominante maschile e la sottospecie femminile degna solo d’essere schiava.

L’allucinante termine, forgiato da un “avvocato politico” in difesa di un “imputato politico”, di “utilizzatore finale”, nel becero tentativo di derubricare a nullità il rapporto con meretrici del suo cliente, è l’immagine icastica della considerazione in cui viene tenuta dai personaggi in questione un individuo di sesso femminile.

Essere considerata alla stessa stregua di un’auto, magari rubata e poi passata di mano in mano, così che l’ultimo proprietario è colpevole solo di ingenuità, è il sogno d’ogni persona.

E sottolineo persona.

E’ la cultura della sopraffazione verso il più debole, sia a livello fisico che culturale o sociale.

E’ la visione radicata nella società del “possesso” di ogni cosa rientri nel proprio desiderio.

Esattamente come i bambini che “vogliono” il giocattolo e poi lo distruggono per non concederlo ad altri.

Purtroppo da decine di anni l’educazione dei flauti magici della comunicazione è rivolta all’esaltazione di comportamenti negativi e all’assuefazione alla crudeltà, sia psicologica che fisica, per mezzo, ad esempio, di cartoons o telefilm con scene esplicite d’ogni sorta o con la volgare esposizione di fragilità umane fatte a pezzi per divertimento.

Tutto ciò viene esaltato dal momento di debolezza individuale legata alla crisi, ed allora ricompare l’ancestrale istinto dell’io come unico mezzo di sopravvivenza.

Il “possedere” diventa uno status symbol più importante di prima, da ottenere con ogni mezzo, lecito o meno.

Stiamo assistendo da anni a brutalità verbali, che definire ignobili risulta un eufemismo, da parte di chi dovrebbe rappresentare il top sociale, ovvero gli eletti alle cariche ufficiali dello stato, (comune, provincia, regione o parlamento siano) che mirano alla distruzione psicologica non solo dell’avversario, ma anche e soprattutto alla demonizzazione del “diverso” che non fa parte del gruppo e non si piega a regole di sudditanza.

La nuova “moda” del twittare, ha sostituito quella dell’aprir bocca e darle fiato, con la differenza che ne rimane traccia imperitura, grazie alla rete di internet, e non si può più smentire con “l’interpretazione errata dei suoni”.

Così girano opinioni degne di cloache, dal sempre più infimo attacco all’immigrante colpevole di cercare una “vita migliore” e di trovare spesso una morte impietosa, al dispregio nei confronti della donna, definita puttana, senza tener conto che è sempre una pretesa di sottomissione anche l’uso della parola stessa.

Ma chi “vende se stessa” non è sottomessa, al contrario prova il più profondo disprezzo per chi “compra” (cosa evidenziata in alcune intercettazioni di telefonate tra “venditrici” pubblicate dalla stampa).

Sono in aumento anche i “distrattori di massa”, cioè quei falsi obiettivi che fanno da “dito” per nascondere la “luna”.

Quelle boiate sulle quali, di giorno, i parlamentari discutono, mentre la gente impazzisce letteralmente  nelle difficoltà quotidiane, del tipo “se vendere la sigaretta elettronica in farmacia o no”, mentre di notte brigano per immettere, nascoste con linguaggi criptici in allegati di emendamenti o contro emendamenti contrassegnati da numeri, norme tese a favorire l’impunità dei peggiori delinquenti, cioè quelli che frodano lo stato, o la destinazione di ulteriori fondi agli amici che poi li riconsegnano al mittente almeno in parte, magari sotto forma di benefit.

E la scadenza del brevetto del “viagra”, con la corsa al ribasso del costo, offre sponda alla soluzione di tutti i problemi, nel modo preferito da chi il sangue in corpo lo preferisce far affluire nel basso ventre piuttosto che al cervello.

COME SPAZZATURAultima modifica: 2013-06-25T18:27:00+02:00da serenity48
Reposta per primo quest’articolo

5 pensieri su “COME SPAZZATURA

  1. Ehiii…

    io ho cambiato società e finalmente ho un lavoro scelto da me e non dalle circostanze. Si parte a settembre e ci sarà da sudar sangue, ma me la sono cercata.
    Per il momento sono in vacanza (nonostante l’esser dimissionario, eh eh eh …) per cui mi godo il riposo mentre altri si affannano per cercare un mio sostituto. Tiè.
    In bocca al lupo all’ing. di famiglia ed un grande abbraccio a te. A presto!

  2. No Anna,

    dopo aver letto della ragazza mandata all’ospedale dal suo “moroso” denunciato dalla madre di lei, ho qualche dubbio, la ragazza ha dichiarato che non lo denuncerà e che anzi, gli pagherà la cauzione perchè lo ama….devo continuare?

    Detto questo, per il fatto che hai riportato ho un solo pensiero, fare giustizia sommaria dell’autore, di tutti gli autori di simili atrocità.

    Non ho più voglia di puntare il dito verso questa o quella categoria, stiamo regredendo a livello di imbarbarimento, per molti versi, mi pare di vivere in pieno oscurantismo e mi chiedo quando è iniziato il declino totale e non dirmi con l’avvento del califfo, ha fatto schifo in ogni senso, ma sul masochismo non mi pare abbia influito.

    Notte buona Amica Cara ;-))
    Tina

  3. Il commento che hai lasciato dalle mie parti ha scatenato il nuovo post ;-))

    Mi stavo appiattendo sotto una vagonata di rabbia e sei arrivata al momento giusto ;-))

    Buon fine settimana Cara Anna.
    Tina

  4. Ciao Anna e buon pomeriggio. Raggelante eppure vera la tua visione dell’attuale momento, partendo da un fatto di cronaca allucinante. Come Tina qua sopra, sono stanco di prendermela con questo o quello, qua è tutta la società che sta andando a rotoli, moralmente e spiritualmente. Sarà pure vero che abbiamo “rappresentanti” che non spiccano in quanto ad esempio, però è incomprensibile che qua si sia rimasti 4 gatti a scandalizzarci…. e passiamo pure per fessi! E poi, proprio quei rappresentanti indegni, ma chi li tollera? Forse, ed anche questo è tremendo, è tutto il Paese, la maggioranza almeno, che è marcio e senza più valori. Ci salveremo? Certi momenti, dubito fortemente e, comunque, già da tempo fatico ad immaginare il futuro. Questo, a 55 anni, mi rendo conto che è tragico.

  5. Va tutto bene?

    E’ un pezzo che non ti fai viva e il blog è statico, mi auguro sia solo un periodo di non voglia di scrivere su un presente che non vale la pena.

    Notte buona Amica Mia ;-))
    Tina

I commenti sono chiusi.